Trattati Biblici - Le Grandi Verità della Bibbia

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Trattati Biblici

Pubblicazioni > 20) PADRE FIGLIO E SPIRITO SANTO

Padre Figlio e Spirito Santo






Geova, Dio d'Amore

A causa di una concezione più o meno diffusa, Geova è presentato come un Dio severo ed un giustiziere crudele per tutti coloro che si allontanano dall'osservare la Sua Volontà. In contrapposizione Gesù appare come l'Iddio amorevole, Colui che s'è interposto tra l'irascibile Creatore e l'uomo in qualità di Redentore e Salvatore dell'umanità. Questa idea è tradotta dalla storiella della bimba alla quale fu chiesto che cosa avrebbe fatto se fosse salita in cielo: «Andrò subito a nascondermi dietro a Gesù — rispose — per non farmi vedere da Dio.» Ma ricerchiamo insieme ciò che le Scritture dicono intorno al « Dio di amore e di misericordia.» Per prima cosa rileviamo che Dio stesso, al pari di Gesù, possiede l'attributo dell'amore. In Tito 3:4 Egli è descritto come il «Salvatore». Altrove, in generale, la Bibbia presenta Dio quale autore del Piano di salvezza del genere umano e Gesù come il Suo agente che coopera per la realizzazione di questo Piano. « Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinchè chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.» - Giovanni 3:16; 1 Giovanni 4:9-10; Ebrei 10:5-7. Il nome Geova esprime li concetto di Colui che esiste in sè stesso, dell'Eterno.

La Bibbia applica esclusivamente questo nome al Creatore di tutte le cose. (Salmo 90:2). Il nome Geova non è mai dato a Gesù e fa parte dei termini usati nel Vecchio Testamento. Gli Scrittori del Nuovo Testamento non si sono mai serviti della parola Geova perchè lo consideravano troppo sacro per tradurlo in un'altra lingua ed anche perchè in Greco non vi era un termine equivalente e che potesse pienamente esprimerne il concetto. Non è a dire, però, che il nome di Geova si riferisca specialmente ad una divinità ebraica, come spesso si vorrebbe far credere. Geova è il solo vero Dio, il Creatore dell'Universo, Colui dal quale ogni creatura animata trae vita e movimento. - Atti 17: 24-28. Le versioni della Bibbia traducono generalmente il nome di Geova in quello di Eterno o Signore. Alcune di esse, apparse più di recente, mantengono — senza tradurre — i nomi ebraici di Geova, Elohim e Adonai il cui significato esamineremo tra breve. Comunque in nessun caso la parola Geova si riferisce ad un altro Dio che non sia il Creatore dei cieli e della terra.
 
ALTRI “DEI” NEL VECCHIO TESTAMENTO
 
Esistono, nell'Antico Testamento, altre parole che sono state tradotte per Signore e per Dio. Queste parole — benché spesso si applichino allo stesso Jehovah — si riferiscono in senso profetico anche a Gesù, agli angeli e ad altri personaggi o figure: re, deità pagane ecc. Queste parole ebraiche sono tre: Adon, Adonai e Elohim: Adon si riferisce frequentemente ai grandi ed ai potenti della terra ; Adonai concerne sempre la divinità, ma non necessariamente Geova; Elohim è un termine al plurale tradotto il più delle volte per « Dio » o « Dei » e viene usato per ogni essere rivestito di potere e autorità. Questa distinzione serve a meglio sottolineare che Geova è, e, rimane l'Unico, Onnipotente Dio, che sussiste di « eternità in eternità.» Esistono, bensì, altri Signori e Dei ai quali le Scritture fanno allusione, ma Geova resta l’ Adonai o l’ Elohim per eccellenza.
 
ATTRIBUTI DEL CARATTERE DI GEOVA
 
Il medio-evo, con le sue leggende, i suoi affreschi e le sue pitture ha inciso nella mente dell'uomo l'immagine di Dio rappresentato da un vecchio austero, dalla barba bianca e fluente. La Bibbia non tenta nemmeno lontanamente di descrivere l’ aspetto apparente di Geova non essendo la nostra capacità ricettiva, mentale o spirituale, in grado di concepire perfettamente il Creatore ed un grado di esistenza divina tanto gloriosa ed eccelsa. Però la Bibbia si sofferma nel tracciare un quadro analitico dei maggiori attributi inerenti il carattere Geova: la Sapienza, la Giustizia, l'Amore e la Potenza. Questi attributi si equilibrano perfettamente e sono interdipendenti tra loro. La loro manifestazione — nei rapporti della Divinità con la razza umana — rivela la Sua gloria ed è, nella misura in cui noi siamo capaci di comprendere il Piano divino che. più o meno, possiamo apprezzarne la bellezza. La Bibbia afferma che Dio è Amore, che è giusto, saggio e potente; ma è l'esecuzione dei Suoi disegni in favore dei figli degli uomini che dà un senso a queste affermazioni.
E, mentre la potenza di Dio s'è manifestata nella creazione di tutto ciò che ci circonda, la futura risurrezione dei morti, di cui quella di Gesù costituisce la garanzia, sarà una dimostrazione di potenza più grande ancora. (Efesi 1:19-20). Senza una conoscenza, sia pure rudimentale del Piano divino, ci si potrebbe domandare perchè Dio non interviene per mettere fine alla sofferenza umana quando Egli è Amore e Potenza. Ciò è vero, ma, se Egli è Amore e Potenza, è altresì Giustizia e Sapienza.

Se Geova non era che amore e misericordia, avrebbe potuto non condannare i nostri progenitori a dispetto stesso dell'avvertimento loro dato. Ora, una delle regole fondamentali del governo di Geova si formula così com'è scritto: “il salario del peccato è la morte.” (Romani 6:23). La Sua giustizia esigeva dunque che i nostri progenitori pagassero il salario del peccato. Ma ci si potrebbe obbiettare, poiché Dio si propone di risuscitare i morti, ciò non corrisponde, infatti, a mettere da parte questa giustizia in virtù della quale è stata pronunziata la sentenza di morte? D'accordo, ma non bisogna perdere di vista l'intervento della sapienza e dell'amor divino in questa realizzazione. Considerato sotto l'aspetto della sola giustizia non era possibile fare alcunché per evitare la sentenza della morte originale. Ma la sapienza e l'amore divino hanno trovato un mezzo mediante il quale Geova può esser fermo nella Sua giustizia sia pur restando libero d'impiegare la sua potenza per restituire la vita ai morti. Questo è Cristo, il Redentore. E la Bibbia considera l'opera di Cristo sotto l'aspetto di un « riscatto» o prezzo corrispondente. E' per amore che Geova ha preso le disposizioni per rendere possibile questo riscatto. E' scritto che: «Dio ha tanto amato il mondo che Egli ha dato il Suo Unigenito Figlio affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna.» (Giovanni 3:16; Ebrei 2:9).

Il fatto d'aver riscattata l'umanità ad un prezzo corrispondente non significa che il Signore abbia modificato il Suo punto di vista e che il salario del peccato non sia più la morte. Il male sulla terra si è rivelato come una terribile esperienza per gli uomini e, nello stesso tempo, una lezione per gli angeli che ne sono stati testimoni. La saggezza divina, in definitiva, fa concorrere tutto per il bene delle sue creature. Geova avrebbe potuto creare direttamente, ed individualmente, altri esseri umani sufficienti a popolare la terra. Se Egli l'avesse fatto non sarebbe stato necessario assicurare il popolamento della terra per mezzo della procreazione, ma, in questo caso, ciascun individuo avrebbe conosciuto la prova per suo proprio conto e sarebbero occorsi tanti Redentori per quanti erano gli esseri umani in peccato. Così, avendo Adamo trascinato con sé tutto il genere umano sotto la condanna, il riscatto di tutti diveniva possibile per mezzo della morte di un solo Redentore. (Romani 5:12). In più ogni generazione ha preso contatto col peccato e ne ha acquistato una conoscenza sperimentale. Più tardi ciascuno potrà apprezzare che è  meglio l'obbedienza alla legge divina.
 
L'INFINITA E VARIA SAPIENZA DI DIO
 
Nella sua lettera agli Efesini, Capitolo 3 versetto 10, l'Apostolo Paolo parla della sapienza infinitamente varia di Dio. In questo testo, l'Apostolo vuol far risaltare che questa saggezza di Dio, manifestata durante il corso della presente età nella sua relazione con la Chiesa, serve, nello stesso tempo, quale dimostrazione anche per gli esseri angelici dell'intero universo. Tutte le creature di Dio, in ogni piano di esistenza, si rendono conto, per osservazione, di ciò che Dio ha fatto per togliere l'umanità dal peccato e dalle sue conseguenze. Egli ha voluto scegliere e preparare una Chiesa che, nell'avvenire, collaborerà con Gesù all'immensa opera di rieducazione dell'umanità decaduta. Questa disposizione è una manifestazione supplementare della saggezza dell'Altissimo. Di quella saggezza  bisogna che ne  facciamo esperienza, per scegliere, educare, l'umanità decaduta, coloro i quali, più tardi, aiuteranno gli altri uomini ad uscire dalle loro miserie. Si. Tutti quelli che seguono Gesù, e camminano sulle Sue orme, regneranno con Lui durante mille anni. Questi mille anni di Regno hanno per scopo di restituire a tutta la razza umana il Paradiso terrestre perduto. Durante questo tempo, Cristo e la Sua Chiesa, agendo come mediatori, istruiranno, educheranno, e benediranno il mondo, e, finalmente, opereranno la riconciliazione fra l'umanità e il Creatore. (Apocalisse 20:4; Atti 3:20-21; 15:16-17). Così dunque il Piano di Dio esprime l'amore, la giustizia, la potenza e la sapienza del Creatore. Più si scruta questo Piano, più si avverte il segno del carattere di gloria del suo Divino Autore. Alla sua luce le stesse dure esperienze alle quali sii è assoggettata l'umanità, acquistano senso: specie se si considerano dal punto di vista della loro ripercussione nell'avvenire.

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