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Perchè Dio permette il Male?


Studio  Secondo


La Redenzione del Mondo è Vicina

Il nostro Creatore non ha mai insegnato che dopo la condanna edenica l’uomo avrebbe continuato a vivere in qualche altro luogo, tant’è vero che leggiamo nel libro di Genesi 2:17 "perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai" e Genesi 3:19  "Tu sei polvere, e polvere ritornerai". Dio promise che in qualche modo e in qualche tempo la progenie della Donna avrebbe portato la liberazione. Ma tale promessa fu a quel tempo vaga ed indefinita, un semplice barlume di speranza, per dimostrargli, che benché Dio avesse agito con severità, secondo la sua legge e la sua giustizia, Egli avrebbe avuto compassione per loro e a tempo debito, senza violare la Sua giustizia o ignorare la Sua sentenza, avrebbe loro portato soccorso.

Tutte le esperienze di questa nostra vita ci insegnano che siamo stati creati col senso morale o giudizio del bene e del male, e con la libertà di usarlo. La legge del bene e del male è scritta nella nostra costituzione naturale. Essa è parte della nostra natura come lo è la natura Divina. Ma non dimentichiamo che questa immagine e somiglianza di Dio, scolpita nella natura umana, ha perduto la sua impronta originale a motivo della degradante influenza del peccato. La capacità di amare implica quella di odiare; da questo possiamo concludere che il Creatore non avrebbe potuto creare l’uomo a sua immagine, senza dargli il potere (se l’uomo lo desiderava) di esercitare il diritto ad amare e fare del bene, o esattamente il contrario, la capacità di odiare e fare del male.

Questa libertà di scelta, chiamata libero arbitrio morale o libera volontà, è parte dell’originale dote; e questa insieme alla piena e perfetta misura delle sue facoltà mentali e morali, fa sì che l’uomo sia ad immagine di Dio. Oggi dopo quasi 6.000 anni di degradazione, quell’originale somiglianza al Creatore è stata talmente cancellata dal peccato, che per l’uomo è più facile peccare che agire in conformità alla legge di Dio. San Paolo ci dice che avendo Dio permesso il peccato e la morte, per la disciplina e l’istruzione dell’uomo, Egli adottò un metodo per il recupero della nostra razza da quella originale sentenza di morte che venne su tutti come risultato della disubbidienza di Adamo.

Un metodo che avrebbe dimostrato la Giustizia Divina e l’immutabilità del Suo Decreto, ma altresì avrebbe permesso a coloro che sono stanchi del peccato, di usare saggiamente la loro esperienza, per ritornare in armonia con il Creatore e con le sue ragionevoli giuste regole. Questo Piano Divino, a cui Dio è rimasto fedele, ha provveduto la liberazione dalla pena del peccato per coloro che sono ben disposti, come è dichiarato da San Paolo nella sua lettera ai Romani cap. 3:24 "Ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Gesù ha Dio preordinato per l’espiazione mediante la fede del suo sangue, per dimostrare così la sua giustizia per il perdono dei peccati, che sono stati precedentemente commessi durante il tempo della pazienza di Dio.

In altri termini, questo piano prevedeva che un altro uomo, a motivo della sua ubbidienza alla legge di Dio, avrebbe dimostrato di essere degno di ottenere la vita eterna, per mezzo del sacrificio volontario della sua stessa vita, e redimere la vita perduta di Adamo e della sua futura posterità, secondo come è scritto: "1° Corinti 15:22 "Perché, come tutti muoiono in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo". Romani 5:12 "Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato". Fu per questo scopo che Gesù venne nel mondo al Suo primo Avvento. Volontariamente il Signore Gesù depose la gloria della natura celeste ch’Egli aveva goduto col Padre fin dal principio della creazione.

Giovanni 1:14 "E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell’unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità". Giovanni 17:5 "Ora dunque, o Padre, glorificami presso di te della gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse". 2° Corinti 8:9 "Voi conoscete infatti la grazia del Signor nostro Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà". Egli fu "fatto carne" (Giov. 1:14; Ebrei 2:14) divenne un uomo e all’età di trent’anni cominciò il grandioso lavoro di sacrificio, il sacrificio di se stesso per cancellare il peccato del primo uomo, e riscattare Adamo e la sua razza, morendo per loro come Redentore.

Diede alla Giustizia il prezzo della loro libertà, acquistando così il diritto legale per cancellare la sentenza e la condanna di morte contro di loro, e acquisendo il diritto di resuscitare e rendere la vita a coloro che Egli vuole. Giov. 5:21 "Infatti come il Padre risuscita i morti e dà loro la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole". Per meglio comprendere quest’opera meravigliosa, bisogna comprendere che la sentenza di morte è su tutta l’umanità (per cui un altro uomo senza esperienza come Adamo sarebbe stato soggetto a cadere), il Signore nella sua Sapienza, trasferì il suo Unigenito Figlio dalla natura spirituale a quella umana, provvedendo così un sacrificio adatto per noi. Così le Scritture parlano di Lui: "Voi conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinchè voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà." 2°Corinti 8:9

"Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo, il quale ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti, secondo la testimonianza resa nei tempi stabiliti" 1°Timoteo 2:5-6.




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