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Pubblicazioni > 14) Tutto Israele sarà Salvato (Commento a Romani 11)


Tutto Israele Sarà Salvato
Commento a Romani 11






Commento Basilare al Capitolo 11 di Romani
                                                
(V. 1)  “Io dico dunque: Ha Dio rigettato il suo popolo? Così non sia, perché anch'io sono Israelita, della progenie di Abrahamo, della tribù di Beniamino”.  Sì, Dio era grandemente indignato contro Israele (Deuteronomio 32:26). Ma avrebbe rigettato quella Nazione? Ecco la grande e logica domanda che pone l’apostolo Paolo dopo aver detto tutto quello che ha detto (cap. 9 e 10 di Romani) su Israele. L’ispirata risposta è secca e risolutiva: così non sia! Così non sia - Geova non ha rigettato per sempre il Suo popolo! Dice l’apostolo spiegando: “perché anch’io sono israelita, della progenie di Abrahamo, della tribù di Beniamino; sì, Gesù Cristo, per primo e poi tutti gli apostoli della Chiesa vengono da Israele! In effetti Gesù disse: “La salvezza viene dai giudei” (Gv 4:22) e tra quelli scelse i Suoi apostoli (Mt 10: 1-6) che divennero ministri di riconciliazione per portare il messaggio, prima al popolo d’Israele e poi ai gentili. No, Israele non è un ulivo morto agli occhi del suo creatore celeste ma è ben vivo: ha generato e su di lui è stata innestata la Chiesa, ma questo popolo è ancora nel cuore di Dio. (VV.2,3,4) “Dio non ha rigettato il suo popolo, che ha preconosciuto. Non sapete voi ciò che la Scrittura dice nella storia di Elia? Come egli si rivolge a Dio contro Israele, dicendo: “Signore, hanno ucciso i tuoi profeti e hanno distrutto i tuoi altari, e io sono rimasto solo, ed essi cercano la mia vita”.  Ma che gli disse la voce divina? “Io mi sono riservato settemila uomini, che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal”. Dio non ha rigettato Israele per sempre. L’Onnipotente Dio aprirà i loro occhi per riconoscere il Cristo (Zaccaria 12:10); non va dimenticato che i figli di Israele erano sotto il patto Abrahamico ben prima della Legge, (Genesi 22:15,16: notare che Dio giura su se stesso) e sono ancora sotto quel patto, essendo esso eterno. Dio ha preconosciuto quel popolo e le sue promesse sono senza pentimento (Isaia 55:11). La storia di Elia è un paragone tra i tempi del Tishbita e quelli dell’apostolo Paolo, per cui così come solo pochi rimasero leali a Dio al tempo di Elia, fu così anche al tempo di Paolo.

V. (5) “Così dunque, anche nel tempo presente è stato lasciato un residuo secondo l'elezione della grazia”. Così come al tempo di Elia furono risparmiati 7000 ebrei, al tempo di Paolo quelli che lo ricevettero (individualmente), ricevendo il Messia, ebbero la libertà di diventare “figli di Dio”. Questi sono gli stessi di cui si parla in Isaia 6:13 e in Giovanni 1:11.12. Da quel momento il favore divino si sarebbe spostato solo su quei pochi Ebrei che avevano riconosciuto Gesù di Nazaret come l’Unto di Dio. V. (6) “E se è per grazia, non è più per opere, altrimenti la grazia non sarebbe più grazia; ma se è per opere, non è più grazia, altrimenti l'opera non sarebbe più opera”. (Giacomo 2:17,18 Romani 3:27,28). V. (7) “Che dunque? Israele non ha ottenuto quello che cercava, ma gli eletti l'hanno ottenuto, e gli altri sono stati induriti”. Il seme naturale di Abrahamo era la Nazione Santa: se fossero stati nella giusta condizione di cuore per ricevere il Signore, Egli li avrebbe ricevuti e sarebbero stati anche l’Israele spirituale. Secondo l’Alleanza di Dio con i loro padri (Atti 3:25,26), la Buona Notizia del Regno doveva essere prima per gli Ebrei (Mt 10:6). Rifiutando e non riconoscendo Gesù come loro Messia (Giovanni 1:10,11), la promessa celeste fu estesa ad un popolo preso da ogni Nazione, la Chiesa (Atti 15:14); alla fine i membri di tale Chiesa avrebbero dovuto raggiungere il numero di 144.000. Questo produsse un indurimento della nazione ebraica che doveva durare finchè il numero degli eletti non fosse stato completato. (Vedere versetto 25).
 
V. (8) “come sta scritto”: “Dio ha dato loro uno spirito di stordimento, occhi per non vedere e orecchi per non udire fino a questo giorno”. (Isaia 29:10). Il momentaneo rigetto della Nazione d’Israele era stato preconosciuto e disegnato dall’Onnipotente nel Suo Piano di salvezza (Isaia 6:10). Ora di nuovo, dopo il primo avvento del Messia, la Nazione nel suo complesso fu respinta dal Signore e dispersa; solo un “resto” fu accolto nel favore del Vangelo. V. (9) “E Davide dice”: “La loro mensa diventi per loro un laccio, una trappola, un intoppo e una retribuzione”. La “mensa” rappresenta le grazie divine: le promesse, le benedizioni e la Verità di cui si sono cibati gli Ebrei durante tutto il periodo del loro favore. Con il passare del tempo si costituì un clero ebraico (Sadducei e Farisei) che aggiunsero e anteposero alla Bibbia leggende e tradizioni umane. Quando giunse il vero “cibo” (Giovanni 6:35) essi non se ne cibarono, rimasero digiuni spiritualmente, tale mensa fu “un laccio una trappola, un intoppo”. V. (10) “Siano oscurati i loro occhi da non vedere, e piega loro la schiena di continuo”. Durante tutta l’età del Vangelo gli occhi degli Ebrei sono stati oscurati, e rimangono, per ora, ostili al nome del Cristo. V. (11) “Io dico dunque: Hanno inciampato perché cadessero (per sempre)? Così non sia; ma per la loro caduta la salvezza è giunta ai gentili per provocarli a gelosia”. I profeti predissero “l’inciampo di Israele”; irrevocabilmente sarebbero caduti, e come Nazione persero l’opportunità di diventare “la nuova creazione”. Il loro fallimento nel divenire “l’Israele di Dio” permise la grande benedizione della chiamata ai Gentili. Dunque il significato del loro rigetto TEMPORANEO non fu tanto la condanna d’Israele quanto la benedizione per i Gentili.
 
V. (12) “Ora, se la loro caduta è la ricchezza del mondo e la loro diminuzione la ricchezza dei gentili, quanto più lo sarà la loro pienezza?” (“la loro partecipazione totale!”[BJ] oppure “il loro numero completo”[TNM] o ancora “ quando essi si convertiranno tutti !”[ ed. L. Second, 1972]). Il Regno fu tolto a Israele e fu dato ad “popolo che ne portasse i frutti” (Matteo 21:43) (In riferimento alla Chiesa) per questo la loro diminuzione (ovvero che solo un rimanente di Ebrei passò dall’Israele naturale all’Israele spirituale) fu ricchezza per i Gentili perché aprì loro la possibilità di accedere alle benedizioni del patto di Abrahamo. Se il peccato di quel popolo (il rifiuto di Gesù Cristo) ha portato tali benedizioni agli altri, quanta benedizione maggiore possiamo aspettarci come risultato del futuro e definitivo ricongiungimento dell’Israele (naturale) a Dio! Gli Ebrei riconosceranno il grande Messia al tempo stabilito da Dio – sì, tutte le Nazioni lo riconosceranno. “Farò tremare tutte le nazioni; il desiderio di tutte le nazioni verrà e io riempirò questo tempio di gloria", dice Yeova degli eserciti.” (Aggeo 2:7). V. (13) “Infatti io parlo a voi gentili, in quanto sono apostolo dei gentili; io onoro il mio ministero”. Paolo, il dodicesimo Apostolo, sebbene ebreo, fariseo, discepolo del rabbi Gamaliele, divenne apostolo del Cristo mandato ai Gentili, coronando il suo ministero. (Galati 1:1,2). V. (14) “Per provare se in qualche maniera posso provocare a gelosia quelli della mia carne e salvarne alcuni.” L’apostolo tende a stimolare i suoi fratelli ebrei per indurre alcuni ad accettare il Cristo e a uscire dalla cecità. In questo modo cercava di salvarne alcuni, non certo perché tutti gli altri sarebbero stati per sempre perduti, ma perché entrando a far parte della chiesa cristiana sarebbero stati preservati dall’imminente tribolazione che si sarebbe abbattuta su quella Nazione. (Nell’anno 70 vi fu la completa distruzione del tempio di Gerusalemme, della città stessa e la deportazione del popolo in tutte le nazioni dell’impero romano.)
 
V. (15) “Infatti, se il loro rigetto è la riconciliazione del mondo, che sarà la loro riammissione, se non una resurrezione dai morti?” L’amaro pregiudizio e cecità dell’Israele naturale ha agito come un grande abisso per separarli come popolo dal messaggio del Vangelo. Ma quando la Chiesa sarà completa, il ritorno di Israele nel favore di Dio sarà anch’ esso completo, e Dio stipulerà un “Nuovo Patto” con quella Nazione. (Geremia 31:31). Tale Patto non benedirà solo Israele ma anche tutto il mondo, che da una condizione di morte (tutta la razza umana è destinata alla morte) riacquisterà gradualmente la vita. (Vita eterna perfetta sulla terra). V. (16) “Ora, se le primizie sono sante, anche la massa è santa; e se la radice è santa, anche i rami sono santi”. Un resto fedele della nazione ebraica fu la classe delle primizie della Chiesa del Cristo. La primizia della promessa Abrahamica è il “Cristo, Capo e Corpo”. Israele sarà primizia per il mondo (nel Millennio) e sarà la prima Nazione ad essere benedetta per portare le stesse benedizioni a tutte le altre Nazioni. La radice santa è la Nazione ebraica, fondata sul Patto Abrahamico che portava due semi, uno celeste ed uno terreno. (Genesi 22:17 Stelle = seme celeste e sabbia = seme terreno). Se tutti gli Ebrei avessero accettato il Messia alla sua prima venuta, essi come rami avrebbero ereditato la promessa celeste, diventando il vero sacerdozio regale, il Corpo di Cristo. Il vero Cristianesimo infatti, invece di essere scisso dal giudaismo, ne è stato il giusto sviluppo. (Giovanni 15:5) V. (17) “E se pure alcuni rami sono stati troncati, e tu che sei olivastro sei stato innestato al loro posto e fatto partecipe della radice e della grassezza dell'olivo”. Molti “rami” furono recisi a causa dell’incapacità di accettare l’invito alla “grande festa”. (Luca 14:16) L’olivo olivastro rappresenta i Gentili che vengono innestati al posto dei rami recisi dell’Israele naturale, perché Dio cercava israeliti spirituali per prendere il posto dei rami spezzati della casa carnale.
 
V. (18) “non vantarti contro i rami, ma se ti vanti contro di loro ricordati che non sei tu a portare la radice, ma è la radice che porta te”. I Gentili non devono gonfiarsi, ma umilmente ricordare che stanno occupando il posto e la missione cui originariamente erano destinati i discendenti naturali di Abramo. Come Abramo fu scelto per la sua fede la quale si sviò nei suoi discendenti provocandone la caduta, così i cristiani (in quanto Israele spirituale) vengono scelti per la loro fede nel Messia Gesù. In tutti e due i casi è il Padre celeste che, perseguendo il Suo piano di salvezza, dà fedeltà e forza ai figli affinché osservino i suoi Patti; non v’è ragione di vantarsi! Per di più l’Israele spirituale (formata da Gesù con il Nuovo Patto (Mt26:26-28) con tutti i suoi discepoli) è la discendenza spirituale (composta da ebrei e gentili) prevista dal Patto che Dio stabilì con Abrahamo ( Ge 12:2,3; 22:16-18)e la sua missione assume un pieno significato solo se collegata alla “radice” abrahamica. Perciò se i cristiani si inorgoglissero dimostrerebbero solo di non comprendere il piano Dio. V. (19) “Forse dunque dirai: «I rami sono stati troncati, affinché io fossi innestato”. La prova che era sugli Ebrei era questa: accoglierai Gesù di Nazaret come tuo Messia e prenderai la sua croce seguendolo? La grande maggioranza fallì la prova. I cristiani gentili, insieme ad una minoranza di cristiani d’Israele, formarono la Chiesa dando seguito al Patto di Abrahamo con cui l’Altissimo aveva voluto benedire tutte le nazioni della terra. E infatti ciò iniziò cominciando dal centurione Cornelio e dalla sua famiglia, che furono i primi Gentili ad accettare il Cristo. V. (20) “Bene; essi sono stati troncati per l'incredulità e tu stai ritto per la fede; non insuperbirti, ma temi.” Israele era stato invitato ad essere il Sacerdozio regale: fu troncato a motivo della incredulità. Così la porta dell’opportunità fu aperta ai Gentili per occupare i posti vacanti. Questi ultimi non dovevano insuperbirsi perché l’umiltà è la prima delle benedizioni e non permette al sentimento di orgoglio e auto-giustizia di germogliare nel cuore. V. (21) "Se Dio infatti non ha risparmiato i rami naturali, guarda che talora non risparmi neanche te".
 
Il Signore Dio ha reciso, tagliato fuori molti rami dell'ulivo naturale, per via del fatto che non accettarono di mangiare dell'Agnello antitipico (Gesù Cristo); perdendo il favore di Dio per secoli, gli Ebrei sono stati perseguitati da Pagani, Maomettani e presunti Cristiani. Ugualmente ora nella presente “mietitura” di questa età il Signore taglierà ogni ramo della Sua vite che non porta frutto (Giovanni 15:2).  V. (22) “Vedi dunque la bontà e la severità di Dio: la severità su quelli che sono caduti, e la bontà verso di te, se pure perseveri nella bontà, altrimenti anche tu sarai reciso”. Dio è amore, bontà ma anche giustizia; ha mostrato severità, cioè giustizia, verso coloro che non hanno voluto far parte del regale sacerdozio (la maggioranza del popolo ebraico) mentre ha mostrato bontà verso i Gentili, includendoli nella promessa fatta ad Abrahamo, e nel Corpo del Messia. Anche noi, cristiani, quindi dobbiamo camminare sempre nella luce della verità e impegnarci a non mancare alla nostra chiamata (Apocalisse 3:16). In caso contrario saremmo recisi anche noi, come afferma questo versetto. V. (23) “E anche essi, se non perseverano nell'incredulità, saranno innestati, perché Dio è potente da innestarli di nuovo”. (24) "Infatti, se tu sei stato tagliato dall'olivo per natura selvatico e innestato contro natura nell'olivo domestico, quanto più costoro, che sono che sono i rami naturali saranno innestati nel proprio ulivo”.   I versetti 23 e 24 rispondono alla domanda del versetto 1. Domanda del primo versetto: … ha Dio rigettato il suo popolo? Risposta (dei versetti 23 e 24): no, se non perseverano nell’incredulità, saranno innestati di nuovo! Dio è onnipotente!  E il versetto 24 chiarisce: se Geova Dio con la Sua potenza e bontà ha reso voi gentili (l’olivo selvatico) Suo popolo (innestandovi nella discendenza di Abramo, Isacco, Giacobbe l’ “olivo domestico”), quanto più (!!)  l’Israele naturale sarà innestato di nuovo (tornando nel favore divino)nelle sue proprie radici (il Patto di Dio con Abramo) se si pentirà (accettando il Cristo).
 
V. (25) “Perché non voglio, fratelli, che ignoriate questo mistero (“sacro segreto” TNM), affinché non siate presuntuosi in voi stessi, che ad Israele è avvenuto un indurimento parziale finché sarà entrata la pienezza dei gentili”. Qui l'Apostolo Paolo si rivolge ai Cristiani e spiega loro una verità molto importante: ad Israele è avvenuto un indurimento parziale, finché non sarà entrata la pienezza dei gentili (“tutte le genti”BJ; “la totalità dei pagani” L.Second; “il numero completo delle persone delle nazioni” TNM). Cosa significa questo? Che il rigetto della nazione di Israele non sarebbe stato eterno, ma che i favori verso quella nazione sarebbero tornati nuovamente non appena l'ultimo Gentile non fosse entrato nella Chiesa e avesse completato il predetto e prefissato numero di 144 000 unti (Ap.7:4). Il vero Dio è un “rivelatore di segreti” (Da. 2:47) e questo è il grande mistero del Piano di Dio rivelato in queste parole dell’Apostolo: era parte del Piano di Dio che la nazione di Israele fosse rigettata per non aver accolto e riconosciuto Gesù come il Messia predetto alla Sua prima venuta; a ciò doveva seguire una nuova era, l'era Evangelica, o Cristiana, nella quale la chiamata per far parte del Piccolo Gregge fu estesa a tutto il mondo, a tutte le tribù, nazioni, popoli e lingue. Durante questa età il favore di Dio verso la nazione di Israele cessò in attesa di ritornare non appena il Signore Gesù fosse tornato la seconda volta, nella Sua presenza. Oggi, che il numero degli eletti è pressoché completo, possiamo vedere già da molti anni che il favore nazionale verso gli Ebrei da parte di Dio sta tornando. I segni di questo favore preannunciato dalle profezie sono molti, il più grande dei quali è stata senz’altro la rinascita dello Stato d’Israele nel 1948, preceduta e seguita dal ritorno di centinaia di migliaia di ebrei da ogni parte del mondo in cui erano stati dispersi. Oggi, già da alcuni anni, molti Ebrei stanno riconoscendo Gesù come il Messia predetto e vengono pertanto definiti "ebrei-messianici". In effetti non è lontano il tempo in cui “il numero completo” del popolo d’Israele, illuminato dal vero Dio Yeova, riconoscerà il vero grande Messia!
 
V. (26) “e così tutto Israele sarà salvato come sta scritto: «Il liberatore verrà da Sion, e rimuoverà l'empietà da Giacobbe”. Ezechiele cap.37 ci parla della visione della valle delle ossa secche. Esse rappresentano il graduale ritorno del favore divino verso la nazione degli Ebrei, infatti la visione ci fa vedere come le simboliche ossa vengano gradualmente rivestite di carne, poi di tendini, quindi di pelle. Infine Egli soffia nuovamente l'alito della vita in quei corpi che tornano ad essere Suo popolo a tutti gli effetti. Ciò non è ancora avvenuto e lo sarà solamente quando la Chiesa sarà completa e ricongiunta in cielo con il Suo Sposo. Allora il liberatore (il Cristo, Gesù più la sua Chiesa) verrà da Sion (il governo celeste) e rimuoverà l'empietà (l'incredulità) da Giacobbe (dalla nazione Ebraica). Allora l’Eterno mediante il Mediatore Cristo (testa e corpo) stipulerà un Nuovo Patto con la Casa di Israele e con la Casa di Giuda, un Patto Eterno che porterà benedizioni e vita eterna non solo agli Ebrei, ma a tutto il genere umano nel corso dei mille anni del Regno di Dio. (Geremia 31:31; Zaccaria 14:4). V. (27) “E questo sarà il mio patto con loro, quando io avrò tolto via i loro peccati”. L’Onnipotente Iddio ha fatto delle promesse ad Abrahamo giurando per Se stesso e le manterrà certamente. In questo senso quando il Nuovo Patto sarà stipulato le promesse di benedizioni terrene fatte al popolo di Israele si avvereranno. Dio aprirà i loro occhi ciechi e farà veder loro il Cristo nel suo vero carattere - come loro Redentore dal peccato e come loro Liberatore dalla morte e dal loro patto di morte. L'eliminazione dei peccati per il mondo, durante l'età del Millennio, inizierà con l'Israele carnale. “Verserò sulla casa di Davide lo spirito di grazia e di supplica ed essi guarderanno a me, a colui che hanno trafitto". (Zaccaria 12:10). Una delle lezioni del libro di Osea è che tutti gli "Israeliti" devono essere pentiti: "Porta via tutta l'iniquità e ricevici con grazia: così dobbiamo rendere i vitelli delle nostre labbra ". (Osea 14: 2) "In quel giorno (quando terminerà l'era Evangelica del sacrificio) ci sarà una fontana aperta alla casa di Davide e agli abitanti di Gerusalemme per il peccato e l'impurità". (Zaccaria 13: 1).

Dio perdonerà i peccati di coloro che entrano in armonia con le disposizioni della Nuova Alleanza e non ricorderà più le loro iniquità e si occuperà gentilmente di loro come se non avessero crocifisso Suo Figlio. "Toglierò il cuore di pietra dalla loro carne e darò loro un cuore di carne". (Ez. 11:19) V. (28) “Quanto all'evangelo, essi sono nemici per causa vostra, ma quanto all'elezione, sono amati a causa dei padri”. In merito al Vangelo: l'alta vocazione di questa epoca! Il favore speciale dell'età cristiana – alcuni ebrei lo hanno ricevuto, ma la nazione nel suo insieme ne è stata tagliata fuori. Sono “nemici”: trattati come nemici di Dio; per 1800 anni sono stati additati come nemici e accecati dal Vangelo. Furono cacciati dal favore di Dio mentre veniva scelta la Sposa di Cristo. Saranno reintegrati quando sarà stata scelta la Sposa di Cristo. Diventeranno i "principi" delegati (Salmo 45:16) del Regno di Dio su tutta la terra durante il Millennio, che sarà a vantaggio di molti israeliti naturali e di tutte le nazioni che sono ora in alienazione e oscurità.  A tal fine dovranno essere prima benedetti dal seme spirituale (i 144 000) potendo, in seguito, diventare collaboratori associati.  Israele secondo la carne tornerà di nuovo al primo posto nel favore divino. Dio promise che Israele avrebbe benedetto tutte le nazioni della terra (Gen. 22:18). Il seme spirituale non è stato menzionato; il seme naturale era in linea con quello che era stato specificato: essere la benedizione del mondo. Ora stanno gradualmente salendo alla libertà e all'influenza politica; e come popolo, saranno molto importanti tra le Nazioni all'inizio del Millennio.  Dio ha ancora benedizioni in serbo per i rami naturali, come fu promesso ai loro padri. I profeti e patriarchi del passato, assolutamente vittoriosi nella loro fede, risorgeranno e prenderanno il primo posto nelle benedizioni del mondo pentito, sotto il Regno Millenario di Cristo. Gli Ebrei ortodossi, coloro che ancora mantengono gli insegnamenti della Legge e dei profeti e hanno fede in Dio, saranno i primi a ricevere le benedizioni della Nuova Era.
 
V. (29) “perché i doni e la vocazione di Dio sono senza pentimento”. Paolo specifica che i doni e le chiamate di Dio dal passato remoto includevano la restaurazione degli Ebrei al favore divino alla fine dell'Età del Vangelo e che la benedizione deve venire attraverso il seme spirituale. La promessa è certa, sia per il seme terrestre che per il celeste, la “sabbia del mare” e le “stelle del cielo”; a ciascuno la sua giusta parte. Il seme naturale di Abrahamo era stato scelto come la linea attraverso cui le benedizioni divine dovevano essere portate alla fine a tutte le famiglie della terra. Il vero Dio è senza pentimento e non può fallire. Queste benedizioni terrene sono altrettanto sicure per loro quanto lo sono per noi, perché Dio ha stipulato un patto, prima con loro e poi con la chiesa e non cambierà mai. Colui che conosceva la fine sin dall'inizio, sapeva esattamente cosa avrebbe fatto Israele, e non sarà deluso; tutti i piani e le promesse a quella nazione furono pronunciate dal punto di vista di questa prescienza divina. Ogni dono e promessa gratuita che Dio fa avrà un sicuro adempimento. Il Sovrano Signore ha certamente preconosciuto tutto questo smembramento temporaneo ben prima di fare le Sue promesse riguardo a Israele. Dio non ha dimenticato il suo Jeshurun (Is 44:2) e non nutre alcun pensiero o intenzione di abrogare le Sue promesse. Di ogni promessa che ha fatto, ne ha saputo   l’importanza e i risultati, e non ha fatto nulla in fretta.  È su questa immutabilità del carattere divino che l'Apostolo fonda tutte le sue speranze riguardo al ristabilimento di Israele nel favore divino e alla benedizione del genere umano attraverso la Chiesa glorificata. Quando il Mediatore avrà sigillato la Nuova Alleanza con Israele allora la nazione "chiamata Israele" riceverà l'“eredità eterna" per la quale hanno fedelmente sofferto e sperato (Ebrei 9:15). Gli ebrei si stanno svegliando alla voce dei profeti che li chiamano in Palestina e alla nuova speranza in Dio e nelle promesse di cui sono ancora eredi in quanto seme naturale di Abramo! (Matteo 24:32).
 
V. (30) “Come infatti pure voi una volta foste disubbidienti a Dio, ma ora avete ottenuta misericordia per la disubbidienza di costoro”.
Ora hai ottenuto misericordia (tu pagano delle nazioni)! Per molto tempo sei stato estraneo e alieno a Dio, apparentemente non amato e non curato, eppure ora hai ottenuto il favore del tuo Padre celeste. V. (31) “così anche costoro al presente sono stati disubbidienti affinché, per la misericordia a voi fatta, anch'essi ottengano misericordia”. La misericordia del Cristo, il seme spirituale di Abramo. La misericordia di Dio che opera attraverso Gesù e la misericordia di Gesù che opera attraverso la Chiesa. Quando la Chiesa sarà completa e il sacrificio sarà finito, Israele sarà per il mondo una benedizione secondo i termini della Nuova Alleanza. Israele deve essere il beneficiario del Testamento, dell'Eredità, della Volontà di Dio. Israele, seme naturale di Abramo, supponeva che avrebbero ereditato il privilegio; ma quando venne il Re, Gesù il Cristo, non lo accolsero. La Chiesa, l’Israele spirituale, sarà la prima nel Regno, l'Israele naturale, con gli antichi Giusti (Abele, Enok, Noè, Abrahamo, Sara, Isacco, Giacobbe, Giuseppe, Mosè etc.etc.) alla loro testa, sarà la seconda. Attraverso gli antichi Giusti, nominati nella lettera agli Ebrei cap. 11, sotto la Nuova Alleanza, Israele e tutte le nazioni riceveranno la loro parte, prevista dalla stessa divina misericordia, elargita attraverso Cristo e poi attraverso la Chiesa. Quando la Chiesa avrà raggiunto il premio come Israele spirituale, il divario che separa Israele naturale dal favore di Dio sarà passato. Otterranno il perdono divino in breve, dopo che il Regno di Dio sarà stato stabilito: in un lampo “guarderanno a Colui che hanno trafitto” e il Signore notando il loro grande dolore, verserà su di loro lo “spirito di grazia e di supplica” (Zaccaria 12:10). In breve tempo il ritorno del favore di Dio all'Israele naturale si estenderà a tutte le nazioni.
 
V. (32) “Poiché Dio ha rinchiuso tutti nella disubbidienza, per far misericordia a tutti”. Tutti siamo stati disubbidienti a Dio! Israeliti e Gentili: nessuno si può vantare. Tutti salva il vero Messia, Israeliti e Gentili. Anche Israele, quindi, sarà salvato dalla cecità in cui inciamparono nel rifiutare il Cristo; e il loro recupero sarà il segnale di benedizioni su tutto il mondo. Ricordiamo le ispirate parole dell’Apostolo! Se il loro rigetto è stato riconciliazione per il mondo “che sarà la loro riammissione se non la resurrezione dai morti”?Certamente! Il ristabilimento dell’Israele naturale nel favore di Dio segnerà l’inizio del millennio messianico in cui, previo l’inabissamento di Satana, torneranno in vita i morti e tutto il genere umano riceverà grande gioia, pace e giustizia. Il Creatore farà grandissima Misericordia a tutte le Sue creature! VV. (33-34-35-36) “O profondità di ricchezze, di sapienza e di conoscenza di Dio! Quanto imperscrutabili sono i suoi giudizi e inesplorabili le sue vie!” “Chi infatti ha conosciuto la mente del Signore? O chi è stato il Suo consigliere? O chi gli ha dato per primo, sì che ne abbia a ricevere la ricompensa? Poiché da Lui, per mezzo di Lui e per Lui sono tutte le cose. A Lui sia la gloria in eterno. Amen”. Come un fiume carsico la sapienza e conoscenza di Dio si inabissa sotto la roccia dei secoli e all'improvviso riemerge fecondando il deserto, ritrovando e vivificando ciò che sembrava irrimediabilmente perduto! A molti nella cristianità Israele sembra perduta! Ma come potrebbe Dio dimenticare e non amar più il seme di Abramo, Isacco, Giacobbe e non esser fedele alla Sua promessa? Nulla di ciò che è accaduto in questi lunghissimi 2000 anni è sfuggito al controllo dell’Onnipotente: tremende infedeltà, sanguinose persecuzioni, ingiustizie terribili…di ogni cosa Dio ha preso nota e nel Suo Regno mediante il Suo Re Celeste, il Messia Gesù, restituirà ciò che è stato tolto ad ogni Sua creatura: vita, amore, pace, giustizia, gioia e tutte le altre benedizioni che Lui riterrà giusto concepire. In primo luogo al Suo popolo, Israele, e poi a tutta l’umanità. Tutti riconosceranno con amore e gratitudine il loro Creatore e a Lui daranno in eterno gloria!

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