Domande e Risposte - Le Grandi Verità della Bibbia

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Chiesa


CHIESA – NECESSITA DI UN MEDIATORE
Q 99:1 – DOMANDA – 1907 – 1 – Noi come individui abbiamo bisogno di Cristo come nostro mediatore prima di diventare membri del Suo Corpo?
RISPOSTA – Rispondo che se avessimo avuto bisogno di Cristo come Mediatore, allora Dio lo avrebbe provveduto come Mediatore, e il fatto che Dio nno lo provvide come nostro mediatore, prova che non abbiamo bisogno di Lui come tale. Le Scritture non parlano mai di un mediaotre eccetto che dal punto di vista di un patto.
Ovunque le Scritture parlano di un mediatore, sempre ne parlano in connessione ad un patto. Come per esempio, c'era Mosè, il mediatore del Patto della Legge, e Cristo il mediatore del Nuovo Patto. Abrahamo non aveva mediatori. Perché? L'Apostolo Paolo spiega che il primo patto fu tutto di Dio, e Dio è Uno e dove c'è solo una parte non c'è bisogno di mediatore. Cosa Egli intende? Percé nel patto originale che Egli fece con padre Abrahamo non c'erano affatto condizioni particolari. Dio dice farò così e così. Non dice, farò così e se tu lo farai lo farò anch'io. Dove c'è semplicemente una promessa senza condizioni tu non hai bisogno di un mediatore per realizzare i piani e vedere che le due parti fanno ognuna il giusto. Non ci sono due parti. Dio è l'unica parte di quel patto. Il Patto della Legge fu fatto con la nazione di Israele. Siamo noi sotto il Nuovo Patto? No, perché il Nuovo Patto non è ancora giunto. Il Nuovo Patto appartiene al futuro. Come leggiamo: "Ecco, verranno i giorni», dice l'Eterno, «nei quali stabilirò un nuovo patto con la casa d'Israele e con la casa di Giuda". Appartieni alla casa d'Israele o alla casa di Giuda? No. Allora il Nuovo Patto non è per te. Se siamo fedeli saremo membri della classe del mediatore di questo Nuovo Patto, Cristo è il mediaotre ma avrà una sposa. Qualcuno potrebbe dire, dove andremo? Sotto quale patto siamo? Siamo sotto il patto originale, quello che non richiedeva un mediatore. Che cosa serve? Possono giungere direttamente al Padre? No, beme, allora di cosa hanno bisogno? Hanno bisogno di quello che la Scrittura ci dice che abbiamo, un avvocato presso il Padre.

CHIESA – ISTIGARE IL VOTO RE SOPPRIMERE LA COSCIENZA
Q 100:1 – DOMANDA – 1909 – 1 – L'urgenza del voto non va in questa direzione?
RISPOSTA – Non comprendo chiaramente cosa intendi. Sollecitare impropriamente il voto potrebbe andare in questa direzione. Sarebbe improprio sollecitare qualcuno a prendere un voto contro la sua coscienza, ma sarebbe appropriato sollecitare ciò che pensa sia per il loro bene. Sarebbe appropriato per lui far sì che conoscano il suo pensiero di ciò che sarebbe vantaggioso nella questione. Questo non vuol dire sollecitare la questione se non nel senso della Scrittura: come l'Apostolo Paolo disse: "Vi esorto, dunque," ma dirai: "Paolo, lo stai esortando troppo". No. Se è contro la tua coscienza non presentare il tuo corpo in sacrificio vivente. Dove mai è detto nella Bibbia che tu devi sottomettere te stesso come sacrificio vivente? Da nessuna parte dice che ciò che devi fare è un comando. Il Signore ci dice che è contento di averci se presentiamo i nostri corpi in sacrificio vivente. Egli ci dice: "Ora è il tempo accettevole". Tu ed io sappiamo qual'è il privilegio e qual'è la ricompensa così l'Apostolo Paolo fece comprendere qual'era la ricompensa che spettava a coloro che si fossero sottomessi, e disse: "Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio". Questo è il voto. Non è un comando delle Scritture che tu devi fare questo voto o un altro voto, ma la Scrittura indica che le persone che sono il popolo del Signore faranno voto rappresentando la loro determinazione. Un voto è un atto volontario che viene da te stesso. Ma tu domandi: "Hai mai fatto un voto, fratello?" Si, signore; ne ho fatti molti. "Erano una buona cosa per te?" Si; li ho trovati molto buoni. Feci un voto di consacrazione al Signore, che tutte le mie azioni e parole fossero piacevoli a Lui. Tu dici: "Questo è un voto bello e comprensibile. Sei schiavo di quel voto". Si, signore. Essendo liberati dalla legge del peccato e della morte diveniamo servi della legge della giustizia, diveniamo schiavi legati al Signore Cristo Gesù. Non ho affatto libertà. Sono vincolato a fare ciò che credo sia la volontà del Signore. Sono felice di essere schiavo del Giusto. Non sarei schiavo tuo o di un governo o di un sistema. Non sono mai stato in nessuna chiesa se non una, la Chiesa Congregazionalista, e ne sono uscito. Non sono schiavo di una persona o delle cose del mondo, ma solo del Signore. Se capisci correttamente ciò che scrivo capirai che mai ti chiederò di diventare schiavo di un qualche uomo o cosa, ma solo del Signore. C'è un voto che puoi correttamente fare. Ovvero il voto matrimoniale tra marito e moglie. Ma tutti gli altri voti voglio farli al Signore e voglio che siano tali affinché possano portarmi ancor più in sottomissione alla Sua volontà. Come un figlio non ho mai firmato un impegno alla tolleranza perché mi sermbrava un impedimento per me stesso o per qualcun altro. Se mai giungessi a vedere che potrei fare questo al Signore lo farò, come mia responsabilità di essere del Signore. Il consiglio potrebbe essere che colui che scrisse questa domanda la scrisse con l'idea che io stessi forzando il voto sopra qualcuno nel senso di reprimere il suo giudizio. No. Suggerisco solamente che essi guardino alla questione attentamente, con preghiera, e vedano se ciò possa essere per loro un vantaggio o uno svantaggio. Se veid qualcosa a tuo vantaggio prendilo. Se no non prenderlo. Penso a un voto che feci qualche anno fa.  Fu dopo che alcune delle immagini girate che mostravano in tutte le città - le immagini in movimento - arrivarono davanti al pubblico. Guardai in molte di esse e dopo che fui andato via ragionai sulla questione e dissi: non credo sia a mio vantaggio guardare attraverso quella scatola. Feci il voto che mai avrei ci guardato ancora attarverso. Tu chiedi: "C'era qualche paccato nel guardarci dento?" No, affatto. Ma per me sarrebbe stato peccato ora se lo feci.

CHIESA – SOFFOCARE LA COSCIENZA, SOTTOMISSIONE
Q 101:1 – DOMANDA – 1909 – 1 – Fin quanto possiamo soffocare il nostro giudizio in connessione al principio di sottomissione?
RISPOSTA – Reprimere il nostro giudizio è una cosa e reprimere la nostra coscienza è un'altra. Se c'è una domanda di reprimere la nostra coscienza o il nostro giudizio, direi che sarebbe meglio reprimere il nostro giudizio, perché non dobbiamo reprimere la nostra coscienza. Se è semplicemente una domanda sul giudizio e la responsabilità di giudizio non si trasferisce su di noi, lasciala alla congregazione. Sottometti il tuo giudizio agli altri, sottometti il tuo pensiero alla decisione degli altri. Se il tuo giudizio è migliore di quello degli altri lo devi dire a loro, così sarai tranquillo. Altrimenti potresti essere come un giurato che disse agli altri undici uomini che non avevano per niente senso, perchè non vedevano la questione come la vedeva lui.

CHIESA – SOTTOMISSIONE AGLI ANZIANI
Q 102:1 – DOMANDA – 1909 – 1 – Il principio di sottomissione potrebbe indurci ad accettare norme di preghiera, per esempio, se suggerite da un anziano?
RISPOSTA – Riguardo alla Chiesa sarebbe molto appropriato per noi sottometterci alle disposizioni della congregazione nell'adorazione comune. Se siamo coloro che sono del popolo consacrato del Signore sarebbe per noi da dire cosa riguardo all'adunanza potrebbe essere appropriato per quelli che adorano insieme dire cosa sarebbe appropriato in assenza di una anziano. Sarebbe altrettanto appropriato per un anziano dire chi potrebbe condurre l'adunanza se lui fosse assente; e sarebbe appropriato per quello designato dall'anziano obbedire gentilmente al suo suggerimento, per quanto possibile, come l'Apostolo dice: "Sottomettetevi gli uni agli altri". Se per esempio il Fratello Sherman aprì questa adunanza e scelse di dire: "Dobbiamo alzarci per cantare un versetto del genere?" eccetto debolezze fisiche noi potremmo alzarci, invece di dire: " Chi ti ha dato la libertà di suggerire che dovremmo alzarci?" O per un'illustrazione, supponiamo che qualcun altro dica "Dovremmo  chinare il capo in preghiera?" e qualcun altro dica "Bè, ho l'abitudine di stare in piedi quando prego. Sto per alzarmi". Avere una certa dose di buona volontà per essere in linea con ogni cosa che non ha a che fare con la coscienza è una buona cosa. Il popolo del Signore ha una buona dose di combattività, e a meno che non avremo questa qualità non saremo vincitori. Ma a meno che non venga portato sotto controllo è probabile che ci renda contenziosi, difficili ad andare d'accordo, duri a vivere insieme. Dovremmo sottometterci per quanto possibile ad ogni ragionevole regola. Se ognuno avesse il proprio diritto e volere ci sarebbe sempre confusione. È buona cosa sottomettersi gli uni agli altri; è buona cosa imparare a sottometterci, ma quando è una questione di coscienza dobbiamo avere sufficiente coraggio e virilità per rimanere in quella coscienza così non violeremo tale coscienza. Ci sono un sacco di cose nel mondo che non comportano affatto la coscienza.

CHIESA – PERCHE' HAI LASCIATO IL TUO PRIMO AMORE
Q 102:2 – DOMANDA – 1909 – 2 – Qual'è il significato delle parole: "Hai lasciato il tuo primo amore" (Apocalisse 2:4) RISPOSTA – Queste parole, ricordi, furono applicate alla prima fase della Chiesa, e il nostro pensiero è che intendesse dire che c'era un amore per Gesù, e per Dio, e il grande Piano di Salvezza manifestato ai giorni di Gesù e degli Apostoli, per un pò durante il primo secolo, e che gradualmente molto di quell'amore e zelo venne sempre meno ed essi lasciarono il primo amore. Possiamo applicare questo in maniera generale a tutti. Ho trovato alcuni che appena trovata la verità di Dio la trovarono molto preziosa e adorabile, ma in seguito sorsero persecuzioni e opposizioni, e hanno scoperto quanto costava, non realizzarono il loro privilegio, che questo era necessario per provare se essi erano degni, e qualcuno di loro lasciò il suo primo amore, e divenne tiepido, nella sua attitudine nei confronti della verità. Non dobbiamo diventare tiepidi ma molto zelanti. La razza celeste richiede tutta l'energia e lo zelo che noi possiamo tirare fuori. Più tu ed io possiamo vedere della bellezza del divin piano, del privilegio di regnare con il nostro caro Redentore, e del poco che possiamo ofrire in sacrificio, più apprezzeremo il privilegio di fare con la nostra forza ciò che le nostre mani sono in grado di fare.

CHIESA – DIO SCEGLIE I MEMBRI
Q 103:1 – DOMANDA – 1909 – 1 – In 1 Corinzi 12:28, leggiamo: " Dio ne ha costituiti alcuni nella chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come dottori ...   doni diassistenza e di governo". Chi sono i governanti, e in che misura governano?
RISPOSTA – Non dice governanti, ma regole governamentali, riferito alla legge. L'intera congregazione, sotto la direzione della Parola di Dio, riconosce certe regole come appropriate, il corso ordinato della condotta delle adunanze. Tutti coloro che sono figli di Dio e fanno progresso nella via del Signore, dovrebbero giungere alla condizione di poter vedere la saggezza di certe regole nella Chiesa di Cristo. Qualcuno non disposto a riconoscere le regole e le disposizioni fatte per la Chiesa è in una certa misura un anarchico. Crediamo nella legge del paese o della città. È meglio avere qualche regola o legge, anche se imperfette, piuttosto che esserne senza. Ammettiamo che ci possono essere troppe leggi e regolamenti e restrizioni, ma la Chiesa del Signore deve cercare di conoscere ed apprezzare ed usare la libertà che Dio le da, e qualunque cosa deve essere fatta decentemente e in ordine. Lo scopo di ogni classe dovrebbe essere quelo di avere tanta libertà quanta necessaria per il bene di ogni classe. Così Dio è il solo che dobbiamo riconoscere, il solo che ha stabilito l'ordine nella Chiesa.

CHIESA – PROBLEMI NELLE CLASSI
Q 103:2 – DOMANDA – 1910 – 2 – Nel caso in cui sorga qualche piccola acredine tra due fratelli nella chiesa, ed essi rifiutassero di parlarne a un altro, e fosse evidente a tutta la classe che essi non sono in buoni rapporti, quale dovrebbe essere l'attitudine degli anziani in questo caso? Dovrebbero trattare la questione pubblicamente, o la questione dovrebbe essere lasciata a se stessa, specialmente se non interferisce con la chiesa in generale?
RISPOSTA – Il mio pensiero è, fratello, che ci possono essere certe questioni che sono individuali, delle quali è meglio che la Chiesa non tenga conto, ma fai come la Bibbia dice che Dio fece con alcune cose. Leggiamo di certe cose sulle quali Dio chiuse un occhio. E così la Chiesa deve chiudere un occhio su certe cose, ossia non tenerne conto. Ora dove c'è una piccola differenza che sorge tra due persone, se la Chiesa cerca di interferire, ne sarebbe occupata tutto il tempo, forse. Ma ognuno dovrebbe ricordare che sarebbe appropriato portare alla propria attenzione, e se una o entrambe le parti stessero causando divisioni dovrebbe essere notato o segnato dagli altri, e non trattati così cordialmente, non respinti come fratelli, ma neanche messi in condizione di offrire servizi alla classe, e trattarli un pò più con freddezza, perchè essi non stanno camminando circospetti, apparentemente, ma stanno causando qualche divisione. Allora sarebbe appropriato per qualcuno degli anziani, se pensano di vederne una buona opportunità, di avere una piccola conversazione privata con quel o quei fratelli, e dire: "Fratello, c'è qualcosa in cui posso essere utile? Noto che tu e il Fratello Brown non andate molto d'accordo; voglio dirti come anziano della Chiesa, di non dimenticare Matteo 18:15; se il Fratello Brown ti ha fatto un qualche torto non dimenticare questa Scrittura e se posso essere di qualche utilità per te in qualsiasi tempo sarò pronto".
"Bene, voglio raccontarti circa ...""No Fratello, non voglio che tu me lo dica; penso che sarebbe sbagliato per me ascoltare la questione; dovrebbe giungere a me nel regolare modo scritturale. Se c'è differenza tra te e il Fratello Brown non lo voglio sentire, sarebbe sbagliato per me incoraggiarti nel farlo. Dio ha provveduto un modo, come Gesù disse, in Matteo 18:15-17. Egli ci dice come dobbiamo fare, per primo andare da lui, prova a farlo con il Fratello Brown; se non ci riesci, e ti sta facendo del male, e ti fa sentire come se non potessi essere un fratello gentile per lui, allora vieni e porta un pò di fratelli con te. Se vuoi chiamarmi per venire con te sarò felice di servirti e di fare ogni cosa possibile per portare pace e armonia. Ma non voglio sentire nulla in anticipo; non sarebbe giusto. Non sarei adatto se ascoltassi qualsiasi cosa che dovevi dire. Se Fratello Brown ti ha fatto del male, vai da lui e allora dopo che non hai avuto successo, se è ancora importante abbastanza nella tua mente riallacciare il rapporto tra te e lui, allora prendi, come dice la Scrittura, due o tre fratelli e parlaci, e se è ancora inascoltato e se nemmeno te puoi vedere la cosa con armonia, allora deve essere portata alla Chiesa, se tu vuoi, ma non prima di quello".

CHIESA – OPPOSIZIONI NELLA
Q 104:1 – DOMANDA – 1910 – 1 – I forti nella nostra Chiesa sono opposti alla presente verità, e quelli che sono più fedeli non sono insegnanti e sono giovani nella verità. Gli oppositori stanno tenendo alle adunanze, essendo principalmente anziani. Cosa deve fare la debole, fedele maggioranza?
RISPOSTA – Bè, non ho idea da dove giunge la domanda, così posso rispondere con ampia libertà. Posso vedere che ci sono certi principi coinvolti in tutto quello che il Signore ha stabilito rispetto al Suo popolo e quelli che essi devono scegliere fra loro come anziani, o per fratelli anziani, coloro che sono più qualificati a rappresentare il Maestro nella congregazione. Se alcuni di queslli che sono stati a lungo nella verità, e che hanno abilità naturali, sono diventati così come questi fratelli evidentemente pensano siano diventati, allora essi devono essere considerati dal punto di vista dell'Apostolo come esaltati, e sarebbe appropriato per la congregazione seguire ciò che essi credono essere la volontà del Signore riguardo alla loro elezione o no la prossima volta. Penso sia ingiurioso verso ogni fratello che è realmente in questa condizione eleggerli a qualche posizione prominente. Sarebbe per il loro bene, e le veramente migliori cose come aiuto per loro, se a loro fosse permesso rimanere fuori da qualsiasi capacità d'insegnamento per un pò, nonostante l'apparente prosperità delle adunanze sembrasse compromessa. Probabilmente non sarà compromessa, perché uno che è in tale sbagliata attitudine di mente come suggerisce questa domanda, sarebbe certamente in grado di fare più danni che bene ogni giorno, ad ogni adunanza, e fare del male più che del bene a loro stessi. Ma, adesso, non segue che il fratello che ha scritto questa domanda ha la giusta visione della questione. Forse ha qualche impressione sbagliata; non sono in grado di giudicare; non so niente di questo caso, niente degli anziani, niente dello scrittore della nota. Ma sarebbe suo dovere provare a vedere quanto pacificamente, pazientemente e benevolmente è stato servizievole verso gli anziani come era possibile per lui fare, e per tutta la congregazione riguardo alla questione. E forse non sarebbe imprudente per il fratello chiamare ogni anziano che pensa non sia abbastanza giusto, uno alla volta, e gentilmente dire loro cosa egli teme, e siggerire che non è sua intenzione giudicare, ma che vede certe cose, e chiedere loro di considerare queste cose, se non potrebbe l'avversario ottenere qualche vantaggio su di loro, e avere una buona conversazione fraterna. Generalmente una buona idea è, se essi si arrabbiano, e tu sei stato molto gentile e premuroso nel modo di presentarlo, mostra che c'è qualcosa che non va. Non necessariamente essi devono essere d'accordo con te; essi potrebbero dire, Perchè, fratello, mi hai frainteso. Non intendevo per niente questo; l'hai guardato troppo criticamente; quello che intendevo è così e così. In ogni caso, dovrebbe esserci un mezzo di assistenza per quelli che sono in questa supposta errata condizione. Prima di intraprendere qualsiasi cosa del genere, consiglierei a chiunque voglia intraprendere azioni per correggere un fratello o una sorella, o anche dare un consiglio a qualcuno, dovrebbe prima sottoporre l'oggetto alla preghiera, rendersi certo che il suo prprio cuore e mente siano giusti, e che non abbiano rancore, e che essi vedano la cosa il più generosamente possibile. Per prima cosa guardiamo noi stessi, come dice il Signore, prima eliminare qualsiasi granello, o trave, come potrebbe essere il caso, dai propri occhi, e allora con una vista più chiara tu puoi essere in grado di essere una benedizione per qualche fratello che ha un granello o una trave nel suo occhio.

CHIESA – MEMBRI DEL CORPO DI CRISTO
Q 105:1 – DOMANDA – 1910 – 1 – E corretto dire che siamo membri del Corpo di Cristo sia come esseri umani giustificati sia come Nuove Creature? La mia domanda nasce dal fatto che nell'ultima Torre tu dici che siamo Suoi membri come Nuove Creature, membri spirituali di Cristo, e non dell'uomo Gesù Cristo. In un altro punto nel volume 6 tu spieghi che il piccolo gregge durante l'Età Evangelica è stato Cristo nella carne.
RISPOSTA – Non sono sicuro di aver inteso il pensiero di chi ha posto la domanda, ma nella mia mente non c'è contraddizione tra l'affermazione della Torre e dell'Aurora. Quindi ribadirò il mio pensiero sul soggetto e forse renderò sarò più chiaro a chi mi ha posto la domanda.
Il mio pensiero è che non siamo affatto membri del Corpo di Cristo, in ogni senso della parola, finché non abbiamo fatto la consacrazione, e finché Egli non ha adattato i Suoi meriti per completare la nostra insufficienza, e finché il Padre non ci ha accettato e generato dal Suo Spirito. Allora siamo Nuove Creature, e come tali, prospetticamente membri del Corpo di Cristo. Siamo chiamati Corpo di Cristo, Regal Sacerdozio dal momento in cui compiamo la nostra consacrazione, e se falliamo allora veniamo esclusi dall'essere membri del Corpo del Sommo Sacerdote e diveniamo semplicemente membri della casa della fede, o membri della classe della Grande Compagnia, o membri della classe delle vergini folli, ma non diveniamo membri del Suo Corpo finché non abbiamo fatto la nostra consacrazione. Nessuno può sapere se un altro ha cessato di compiere la sua consacrazione. Non è dato a noi deterrminare chi lo sono e chi no. È l'opera esclusiva del Signore, ed è Lui che determina chi è Corpo e chi no. "Ogni tralcio che in me non porta frutto (di amore, i frutti dello spirito), lo toglie via; ma ogni tralcio che porta frutto, lo pota affinché ne porti ancora di più".

CHIESA – QUANDO SARA' PRESENTATA AL PADRE
Q 106:1 – DOMANDA – 1910 – 1 - "Or a colui che può salvaguardarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria irreprensibili e con grande gioia". La Chiesa sarà presentata nell'immediata presenza del Padre al principio o alla fine dell'Età Milleniale?
RISPOSTA – Senza dubbio al principio del Regno Milleniale. Questa è la mia opinione. Siamo già figli di Dio e il banchetto al quale le Scritture di riferiscono è la cena nuziale dell'Agnello e per quel che capisco simbolicamente raffigura o rappresenta la nostra simbolica unione con il Signore sul piano della gloria ed Egli ci presenterà al Padre perfetti. Perchè ci dovrebbe essere un ritardo di mille anni? Non ne vedo la ragione. Mi aspetto di vedere il Padre subito appena sarò cambiato. Capisco che ci sarà un piccolo ritardo perché apparentemente la Chiesa sarà mutata per prima, e allora apparentemente ci sarà un piccolo ritardo per aspettare la Grande Compagnia; perchè ricordi, in Apocalisse, dopo aver descritto al capitolo 18 la caduta di Babilonia, e di quelli che non vi uscirono, la classe della Grande Compagnia, allora nel diciannovesimo capitolo leggiamo: "Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell'Agnello e la sua sposa si è preparata". Quelli che stanno parlando non sono di questa classe felice, ma essi dissero: "gioiamo perchè ha avuto luogo; siamo lieti che la classe della Sposa è giunta". Il matrimonio è una cosa e la cena un'altra. Così un messaggio giunge a questa grande moltitudine,dicendo: " Beati coloro che sono invitati alla cena delle nozze dell'Agnello". La mia comprensione è che la classe della Grande Compagnia avrà il glorioso privilegio di giungere assieme alla Sposa nella sua grande festa. Sarà principalmente per la Chiesa ma la Grande Compagnia ne prenderà parte. Questo è raffigurato nel Salmo 45 come la Sposa tutta gloriosa, sarà condotta al Re in veste ricamata d'oro fino, e le vergini, sue compagne, la seguiranno, e saranno anch'esse condotte davanti al Re. Questo rappresenta le due classi, il Piccolo Gregge e la Grande Compagnia.

CHIESA – GIUSTIFICATA PRIMA DEL 1910
Q 106:2 – DOMANDA – 1910 – 2 – Tutti i giustificati saranno accettati prima della fine dell'ottobre 1910, lasciando gli anni rimaneni per il raccoglimento della Grande Compagnia?
RISPOSTA – Comprendo che la Grande Compagnia esiste già e non sarà raccolta in modo speciale, ma sarà manifestata. Babilonia cadrà, e questo li libererà, perché non ebbero sufficiente coraggio di uscire, e quando le mura cadranno, essi saranno liberi, ma sarà troppo tardi per ricevere ricompensa. Il mio pensiero è che la Chiesa può essere qui fino all'ottobre del 1914, così come la Grande Compagnia, e Babilonia da quel tempo cadrà, che romperà tutte le sue barriere, etc., e lascerà libera la Grande Compagnia. Da quel tempo ci aspettiamo che il Piccolo Gregge sarà mutato.

CHIESA – FIGLI DI QUALE PATTO
Q 107:1 – DOMANDA – 1910 – 1 – Quando Pietro disse agli Ebrei: "Voi siete i figli dei profeti e del patto che Dio stabilì con i nostri padri, dicendo ad Abrahamo: "E nella tua progenie tutte le nazioni della terra saranno benedette", quale patto intendeva, il patto di Sarah o il Nuovo Patto dell'Età Milleniale?
RISPOSTA – Bene, il patto che Dio fece con i nostri padri era specialmente riferito al patto fatto con Abrahamo, Isacco e Giacobbe. Essi erano i padri; Padre Abrahamo, Padre Isacco e Padre Giacobbe. Dio lo fece direttamente per primo con Abrahamo, lo rinnovò con Isacco, e con Giacobbe, così questo era il patto. Così gli Israeliti furono in naturale ordine di processione per ricevere per primi le benedizioni, ma sebbene come nazione essi rigettarono Dio e crocifissero il Messia, questo non sarebbe stato preso contro di loro, perché essi non sono stati tagliati fuori come individui, sebbene lo sono stati come nazione, essi erano ancora in una speciale linea di favore. Ti ricordi il meraviglioso discorso di Pietro nel giorno di Pentecoste, dicendo come il popolo Ebraico attraverso i suoi anziani ha preso Gesù e con mani empie ha crocifisso il Figlio di Dio. Essi erano punti al cuore e dissero: "Cosa faremo?" essi videro che una grande condanna sarebbe seguita all'uccisione del Figlio di Dio, il loro Messia. Cosa dobbiamo fare? E le parole dell'Apostolo furono queste: "Pentitit e Dio avrà pietà di te, dei figli di Abrahamo, e di coloro che seguono le direttive dei profeti". Giungi in armonia con Dio e mostra i tuoi sforzi di pentimento. Parlerò della questione. Gesù disse, cinaue giorni prima della crocifissione: "La tua casa sta per esservi lasciata deserta". Essi non mi vedranno più fino a quel giorno, il giorno Milleniale, quando diranno "Benedetto colui che viene nel nome del Signore". Ma Pietro vuole sottolineare che non erano ancora stati rigettati. Settanta settimane di anni erano fissate a quella nazione in modo speciale. Per sessantanove settimane, alla fine di esse, giunse Messia il principe, e quello era il tempo fissato in cui Gesù fu battezzato, alla fine delle sessantanove settimane. Così rimase l'ultima settimana, la settantesima di sette anni, e Gesù nella sua metà, per tre anni e mezzo, compì tutto il Suo ministero e morì a metà settimana, come il profeta predisse: "Dopo le sessantadue settimane il Messia sarà messo a morte e nessuno sarà per lui".
Ma ora, vedi, dopo che Gesù morì rimasero ancora tre anni e mezzo di favore dovuti loro di quelle settanta settimane. La metà dell'ultima settimana era ancora dovuta loro in accordo col patto di Dio o promessa fatta a loro, che Egli avrebbe dato loro le settanta settimane piene. Fu in questa ultima metà della settantesima settimana , tre anni e mezzo dopo la croce, che la grande opera fu compiuta tra gli Ebrei. Così il Signore disse che avrebbe rigettato l'opera con giustizia, perché avrebbe compiuto una piccola opera. Come li rigettò? In questo Egli abbandonò la nazione nel momento che morì. Aveva Egli diritto di rigettarli? si. Egli li rigetterà con giustizia. Fu giusto nel senso che Dio non fece loro ingiustizia, ma un grande favore tagliando fuori la nazione e completando il ministero a metà settimana. Ciò gli permise di ascendere in alto e di apparire alla presenza di Dio, spargendo il sangue dell'espiazione sul propiziatorio, e allora le benedizioni di Dio giunsero sopra la Chiesa in attesa, nella stanza superiore a Pentecoste. E così quest'ultima metà dei tre anni e mezzo essi furono sotto l'amministrazione dello Spirito invece del semplice udire e insegnare, etc. Prima di morire Egli disse: "Ho ancora molte cose da dirvi, ma non sono ancora alla vostra portata". Ma quando lo Spirito Santo fu versato essi furono grandemente benedetti. Così quindi, il fatto che nostro Signore morì a metà di quella settantesima settimana, o tre anni e mezzo prima che il loro favore cessasse, fu a loro vantaggio. Fu con giustizia, in loro favore. Così essi appartenevano ancora alla promessa, non erano stati rigettati. L'Apostolo Paolo sta parlando da un tempo successivo quando dice che alcuni di questi tralci furono tagliati via, ma Pietro stava parlando al tempo in cui non erano ancora stati rigettati. Gesù disse prima della crocifissione: "La tua casa sta per essere lasciata deserta". Individualmente essi erano sicuramente i favoriti di Dio, e così Pietro fu giusto nel dire: " Siete ancora i figli della promessa, siete ancora l'albero originale, non siete stati rigettati; pentitevi quindi e tornate in armonia con Dio".

CHIESA – RICEVERE IL SANGUE PRIMA DI ESSERE SACRIFICATA
Q 108:1 – DOMANDA – 1910 – 1 – La Chiesa riceve il sangue di Gesù prima di essere sacrificata. Non sarebbe ragionevole per il capro aver ricevuto il sangue del torello prima che venisse sacrificato?
RISPOSTA – No. Quando le persone non possono vedere una cosa non è bene parlarne, quando si tratta di tipi. La questione di un tipo deve essere vista dalla mente. Se il tipo lo disse in così tante parole potrebbe essere differente. Se una persona non può vederlo non è bene parlarne; è una questione di cecità. Tu dici, non posso vedere l'orologio. Mi spiace perché io posso vederlo.

CHIESA – MEDIATORE
Q 108:2 – DOMANDA – 1910 – 2 – Sostieni ancora che la Chiesa non ebbe mai bisogno di un Mediatore per introdurla o riconciliarla al Padre?
RISPOSTA – Si, questa è il mio pensiero. (senti, senti). Padre Abrahamo fu introdotto al Padre, o il padre introdusse se stesso a Padre Abrahamo e fece un patto con lui, e non ci fui mediatore che mai l'udì, e così anche con Enoch, che camminò con Dio e Dio con lui. Non ci fu mediatore in quell'occasione. Dio non diede ad entrambi questi uomini la piena restaurazione dei Suoi favori nel senso di dare loro vita eterna. Il significato di mediatore è "uno che sta tra", e per mantenere due parti e riconciliarle con un'altra. Ma un avvocato è uno che sta accanto, per essere portavoce, capace di aiutare nella questione, e così l'Apostolo non dice: "abbiamo un Mediatore", ma dice: "abbiamo un Avvocato" presso il Padre. La Chiesa ha l'Avvocato. Perché allora c'è questa differenza, qualcuno ha l'Avvocato e qualcun'altro il Mediatore? Perché il mondo è quella parte di umanità non ancora riconciliata, e necessita di un Mediatore per giungerci e per essere istruita ad arrivarci, mentre la classe che Dio accetta al tempo presente deve essere in tale attitudine di mente come Abrahamo, Isacco, o Giacobbe, o Enoch; qualunque cosa essi siano potuti essere per natura, sono giunti al Signore nel senso che desideravano essere Suoi, e arresero le loro volontà a Lui, altrimenti Egli non avrebbe potuto riceverli. Per questo non c'era Avvocato finché non venne Gesù, e di conseguenza essi non ottennero mai la vita eterna. Tutto quello che potevano ottenere era l'amicizia con Dio, essi non potevano essere introdotti al Padre nel senso di giungere in associazione Divina, ma dobbiamo farlo prima passando dal peccato; secondo, avvicinandosi, e allora Egli si avvicina a noi, e così ci indica il Salvatore, e così siamo introdotti al Salvatore ed Egli diviene nostro portavoce, nostro Avvocato, e ha promesso di adeguare i Suoi meriti per coprire le nostre imperfezioni cosi come per compensare ciò che ci manca fisicamente e in ogni modo, così che possiamo offrire un'offerta accettevole che Dio possa accettare. Egli mi diede ciò che mi mancava, ma non stette tra noi perché Dio ha già attirato me, e ha già attirato te; come dice la Scrittura: "Nessuno viene al Padre se non per mezzo mio; nessuno può giungere a men se non è il Padre che lo attira". Così è al tempo presente. Nel futuro non sarà così. Non sarà il Padre che attirerà nell'Età Milleniale, perché al principio dell'Età Milleniale il Padre consegnerà il mondo intero nelle mani del Redentore, che acquisterà o applicherà i Suoi meriti per le masse del mondo. Durante l'Età Milleniale il grande Mediatore sorgerà, e darà loro le punizioni e gli incoraggiamenti necessari per innalzarli se essi lo vorranno. Ma se essi non lo vorranno, allora saranno distrutti nella Seconda Morte. Dopo averli risorti, allora alla fine dell'Età Milleniale, Egli presenterà le intere masse del mondo al Padre, nelle mani del Padre, perfette.  

CHIESA – ACCETTAZIONE NEL 1914
Q 109:1 – DOMANDA – 1910 – 1 – Noi, la Chiesa, dobbiamo essere accettati prima della fine del 1914?
RISPOSTA – Credo che noi, come Chiesa, siamo accettati adesso. L'Apostolo dice: "egli ci ha grandemente favoriti nell'amato" . Ora ritengo che chi ha posto la domanda intenda: dobbiamo essere mutati prima di quel tempo? Non conosco scrittura che lo dica, e non c'è nulla del genere nell'Aurora. La questione è cominciata in connessione alla descrizione della Grande Piramide. Una misura sembra suggerire che qualcosa deve essere aspettato per il 1910; vale a dire, se quella misurazione era prevista, ma quella supposta misurazine di quello step in cima alla grande galleria, e non sappiamo che debba essere particolarmente segnata, ma se il segno di quello step deve essere colto, lo step stesso sembrerebbe implicare un impedimento, o step. Quello che dovremmo aspettarci non è il nostro cambiamento, ma una grande prova, perché quell'intero step parla di una prova; è azzardato andare oltre. L'intero passaggio è difficile, ma lo step lo è particolarmente. Siamo nell'anno 1910 adesso, e mi sembra che questa abbastanza considerevole prova sia giunta sulla Chiesa, e forse è così che dobbiamo interpretare la materia in questione. Sono felice che per grazia di Dio siamo ancora in piedi, e come l'Apostolo dice siamo umili così che possiamo rimanere in piedi, perchè solamente così saremo in grado di farlo. In accordo con le Scritture, il primo requisito è la docilità, gentilezza, pazienza, etc., e così questa docilità o umiltà sarà una prova di carattere fino in fondo. Accertiamoci di essere nella verità e di mantenerla e il Signore non ci rigetterà eccetto coloro che non saranno docili. L'Apostolo dice: "Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v'innalzi al tempo opportuno".

CHIESA – PRIMOGENITI VS. QUELLI DEL SUO CORPO
Q 110:1 – DOMANDA – 1910 – 1 – C'è qualche differenza tra la Chiesa dei Primogeniti e la Chiesa che è il Suo Corpo?
RISPOSTA – Rispondo di sì. Per quel che capisco la Chiesa dei Primogeniti comprende sia la Grande Compagnia che il Piccolo Gregge, mentre l'altra espressione, la Chiesa che è il Suo Corpo, non include ma esclude la Grande Compagnia. La Chiesa che è il Suo Corpo è la classe del Regal Sacerdozio, della quale Egli è Sommo Sacerdote e Capo, e noi siamo membri in particolare del Copro di Cristo, che è la Chiesa.

CHIESA – ADESSO UN REGAL SACERDOZIO?
Q 110:2 – DOMANDA – 1910 – z – 2 – La Chiesa nella carne è un regal sacerdozio?
RISPOSTA – Riconosciamo che non siamo un regal sacerdozio nel pieno senso della parola, perchè non siamo ancora certi di far parte del regal sacerdozio finale. Dobbiamo prima rendere la nostra chiamata ed elezione sicure. Dovrà determinarsi se saremo nel "Piccolo Gregge" o nella "Grande Compagnia", se saremo Sacerdoti o Leviti, o se saremo degni della vita. Dato che la questione, quindi, è in fase di deterrminazione e non saremo pienamente sistemati se non fino alla nostra morte, ne segue che non siamo sacerdoti officianti nel pieno senso della parola, ma candidati per questo sacerdozio, e temporaneamente riconosciuti come sacerdoti e contati come sacerdoti, proprio come alle volte potresti incontrare un gentiluomo che è stato nominato per essere Governatore. Dai complimenti potresti dire: "Buon giorno, Governatore". Ma non è realmente ancora un Governatore. Questo sarà determinato dalla sua elezione, ma prima che venga eletto può essere appropriato e cortese chiamarlo Governatore. E così è per noi. Noi speriamo di rendere sicure la nostra chiamata ed elezione così da far parte di quel regal sacerdozio in senso assoluto e in un certo senso adesso siamo membri del Suo Corpo, perchè abbiamo già ricevuto la generazione dello Spirito, il riconoscimento del Signore come ambasciatori di Dio. Questo è un riconoscimento in un certo senso della parola del nostro ufficio sacerdotale, perché questi sacerdoti sono "ambasciatori", e per quanto possibile stiamo conducendo noi stessi come ambasciatori di Dio, in questa misura siamo sacerdoti di Dio, in prova, e non pienamente del tipo di Melchisedek, il quale lo saremo quando avverrà il nostro mutamento e saremo come il Signore.

CHIESA – LA SUA PARTECIPAZIONE CON CRISTO
Q 111:1 – DOMANDA – 1910 – z – 1 – La Chiesa partecipa con Cristo?
RISPOSTA – Riassumendo brevemente, la Chiesa è chiamata mediante uno speciale invito, l' '"Alto Appello"; un'alta posizione, ora soffrire con Cristo, e al tempo dovuto poter regnare con Lui. Questa sofferenza con Cristo non è sofferenza per il peccato che dobbiamo compiere, perchè Egli non soffrì mai ni ogni senso. Se noi soffriamo con Lui, la nostra sofferenza deve essere intesa come sperimentare l'ingiustizia e rinunciare alle nostre vite in sacrificio di giustizia. Le Sue sofferenze furono sofferenze sacrificali, quindi se partecipiamo alle Sue sofferenze, le nostre sofferenze devono essere sacrificali.
Noi condividiamo con Lui la generazione nello Spirito Santo e condivideremo con Lui la resurrezione, se, come dice l'Apostolo, siamo fedeli nel soffrire con Lui, fedeli nel partecipare alla Sua morte; perché: " se perseveriamo, regneremo pure con lui; se lo rinneghiamo, egli pure ci rinnegherà".  
Guardando alla questione dal punto di vista delle Scritture vedremo che esse parlano talvolta di Cristo e della Chiesa sotto la figura di un grande sacerdote, Gesù la testa, e la Chiesa il Suo Corpo, i Suoi consacrati auto-sacrificanti membri, e la "Grande Compagnia", l'antitipica casa di Levi, i servi dei Sacerdoti. Qualche volta le Scritture parlano di noi come di sotto-sacerdoti, e Cristo Gesù come rappresentante la Testa di questo Sacerdozio. In tutte queste figure l'idea è che in un certo senso noi condividiamo con nostro Signore la Sua opera. L'Apostolo lo esprime così: " poiché tutti partecipiamo dell'unico pane", tutti i membri o partecipanti in quell'unico pane. Lo spezzare quell'unico pane, che fu compiuto primariamente da Nostro Signore, è continuato in coloro che sono accettati come Suoi membri, in coloro che mantengono i loro cuori con piena diligenza.
Nel caso dell'espiazione del peccato, "eravamo per natura figli d'ira, come anche gli altri", e quindi non avevamo nulla con cui potessimo procurare la redenzione sia per noi stessi che per qualunque altro. Pertanto eravamo interamente dipendenti dalla provvidenza di Dio in Cristo Gesù nostro Signore, "che diede se stesso come riscatto per tutti", un prezzo di riscatto. Noi, quindi, non abbiamo nessuno di questi meriti di riscatto in noi; ma nel momento in cui Egli ci fa partecipi in questo, o ce lo applica a noi, e allora, per la virtù della nostra consacrazione e per il fatto che Egli diviene il nostro Avvocato, il Padre ci riceve come membri del Suo Corpo, noi diveniamo così membri del Riscattatore, perché la Sua opera di riscatto non è completa. Egli ha infatti dato il prezzo di riscatto, ma non lo ha ancora del tutto applicato. Non avevamo niente a che fare con la questione al tempo in cui il prezzo di riscatto fu disposto, ma diveniamo identificati con Lui prima che quel prezzo sia applicato al mondo.abbiamo, quindi, molto da condividere nell'opera di riscatto, perché la parola "riscatto" non rende solo l'idea dell'opera che gesù compì nel passato, ma anche dell'intera procedura fino alla fine definitiva dell'Età Milleniale. Riscattare significa non solo acquistare, ma ricevere o recuperare le cose che sono acquistate. Non abbiamo niente a che fare con il pagamento del prezzo che assicura il riscatto, ma abbiamo qualcosa da fare, e siamo contati con Lui, nell'opera di recuperamento di ciò che fu comprato con i Suoi meriti.
Sarà impiegata tutta l'Età Milleniale per recuperare l'umanità nel pieno senso della parola, per riscattarla o risollevarla; come leggiamo: "Io li riscatterò dal potere dello Sceol". Il prezzo di riscatto per questo proposito fu pagato 1900 anni fa, ma essi non sono ancora riscattati dalla tomba e non lo saranno fino al tempo di risveglio nel Millennio. Allora, come essi giungeranno fuori gradualmente dalla condizione di peccato e di morte, il pieno intento e proposito di quel riscatto sarà in processo di compimento, e dato che la Chiesa deve essere associata con Cristo in tutta l'opera del Regno Milleniale, quindi la Chiesa, in quel senso della parola, sarà identificata con l'opera di riscatto, o l'opera di liberazione.
Come rappresentato nell'"offerta per il peccato", i meriti originariamente procedettero dal grande Sommo sacerdote, che è Gesù, e quei meriti sono conferiti alla Chiesa, il Suo Corpo, non all'infuori di se stesso, ma come membri di se stesso. Egli non ci tratta come separati da Lui. Semplicemente aggiunge a se stesso questi membri, e non appena diveniamo giustificati attraverso i Suoi meriti e accetti al Padre come membri del Suo Corpo, siamo membri del grande Sommo Sacerdote che ha una grande opera da svolgere; e quando i meriti che sono stati applicati a noi, e ad ogni membro generato dallo Spirito della casa della fede, saranno disponibili per essere disposti la seconda volta, tutti i membri del Suo Corpo parteciperanno nell'applicazione del Suo sacrificio, nello spargimento del Nuovo Patto.
Il presente invito di nostro Signore è di bere con Lui nel Suo "calice", di prendervi parte. Questo è il sangue del Nuovo Patto, il Suo sangue "sparso per molti per il perdono dei peccati", il quale dobbiamo bere e che occupa l'intera Età Evangelica per trovar il numero appropriato di coloro che sono così invitati in armonia con il piano del Padre, e che vogliono bere dal Suo calice, ed essere battezzati nella Sua morte.

CHIESA – MEDIATORE VS. AVVOCATO
Q 113:1 – DOMANDA – 1911 – 1 – Se non abbiamo bisogno di un mediatore, perché abbiamo bisogno di un avvocato? In altre parole, se non abbiamo nessuna causa in tribunale, perchè avere bisogno di un avvocato?
RISPOSTA – Bè, il fratello che scrive questa domanda non comprende cosa intendiamo. Dovrebbe leggere più o meno dodici volte ciò che abbiamo scritto  su cos'è un avvocato, e cos'è un mediatore. Ne abbiamo parlato almeno quaranta volte. Se tu lo leggerai più di dodici volte ne afferrerai il significato. Vedi la difficoltà è che ci confondiamo la mente con questi problemi. Ora prova questa volta a capire bene. Un mediatore è uno che sta tra. Un avvocato è uno che sta dalla parte di. Sono due cose totalmente differenti. Cristo sarà il mediatore tra Dio e l'uomo, tra Dio e il mondo, per mille anni, quando starà tra Dio e l'uomo. Dio non avrà niente da fare con il mondo e il mondo non avrà niente da fare con Dio. Cristo sarà l'unico tra- mediatore che starà tra- interrompendo completamente ogni rapporto, e il mondo non avrà niente da fare con il Padre fino alla fine dei mille anni quando il mediatore uscirà di mezzo e dirà: "Ora, Padre, consegno a te il mondo". Allo stesso tempo sotto la mediazione di Cristo il mondo sarà istruito e castigato e aiutato, ogni cosa che può essere fatta per loro per portarli alla perfezione sarà fatta, e quando avranno raggiunto la perfezione, allora saranno consegnati al Padre alla fine del regno di Cristo. Ora questo non è quello che Cristo fa per me e per te. Egli non sta tra te e il Padre. Al contrario Egli ci porta presso il Padre. "siete stati avvicinati", non tenuti a distanza. È l'esatto opposto. Ci sono due modi di trattare con i peccatori. Noi eravamo peccatori ed essi sono peccatori, ma trattando questi peccatori, essi non saranno nella stessa condizione di giungere così come giungiamo noi. Noi veniamo a Dio perché desideriamo farlo. Il resto del mondo non desidera farlo; essi avranno bisogno di avere un regno stabilito che li costringerà. Essi avranno bisogno inizialmente di una costrizione, e una buona dose di cambiamento durante tutti i mille anni e ne avranno bisogno finché non impareranno la giustizia. Ma la Chiesa che Dio sta chiamando per prima essa ama la giustizia e odia l'iniquità; e si sta sforzando di mantenere questo standard; essa può essere debole nella carne, e non sempre fare ciò che vuole, come dice San Paolo, ma i suoi cuori desiderano essere per Dio e per la giustizia; e così Dio sta attirando questa classe, e la sta attirando a Se. E quando Egli la attira a Se, non vuole riceverla nella sua condizione imperfetta, così la indirizza, non appena si avvicina a Lui, a Gesù, il cui sacrificio meritevole è la base di ogni riconciliazione sia per la chiesa ora che per il mondo tra breve. E quando essa viene a Gesù, Egli agisce come suo avvocato, come suo procuratore, come il solo che supporta la sua causa, come il solo che dice: "Padre Celeste, starò a favore di chiunque voglia tornare in armonia con Te". Il Padre ha fatto questa disposizione ed è molto contento di riceverli.  
Così l'avvocato porta uno vicino a Dio e noi diventiamo figli di Dio, e Dio ci tratta come figli, e ci chiama Suoi eredi, perché se siamo figli di Dio siamo anche eredi di Dio e coeredi con Cristo Gesù, nostro Signore, che è il nostro avvocato. Ma con il mondo nella prossima età sarà completamente differente. Ci sarà il Mediatore in mezzo e ci sarà un regno per trattare con loro. Ci sarà un regno mediatorio che li separerà da Dio e che li terrà separati per il loro bene. Perchè per il mondo essere portato presso Dio nello stesso senso di come vi è portata la Chiesa, sarebbe per lui svantaggioso.  
Dirò, tuttavia, caro amico, che penso ci siano persone che non comprenderanno mai il significato di alcune parole. Vale a dire, ho un'idea che certe persone che non hanno quell'acuto discernimento di mente che li renderebbe capaci di distinguere le parole, e cosa direi a tali persone è questo: se non riesci a capirlo, non importa. Credi che la morte di Gesù in qualche modo è la base o condizione per la quale il Padre vuole riceverti? Si. Molto bene, giungi a quella condizione. Quella è la via per la quale la chiesa è arrivata nei secoli passati, e non c'era affatto differenza tra mediatore e avvocato; e non è forse così necessario che tutti comprendano la differenza tra mediatore e avvocato di come comprendevano la differenza tra questi termini un secolo fa. Il punto che deve essere ricordato è che Cristo è il nostro Salvatore e che senza di Lui non possiamo stare con il Padre Celeste. Abbi chiaro questo punto anche se qualcos'altro puoi averlo più o meno chiaro. Se tu puoi comprendere la filosofia di questo argomento bene e bravo; ne avrai più benedizioni; ma se non puoi, non dispiacertene. È come la cronologia. Penso che una metà degli amici non abbia le qualità di mente che li renderebbero capaci di comprendere le affermazioni cronologiche. E alcuni di loro possono avvertirlo perché non possono comprendere tutto quello che fu scritto nel secondo volume degli Studi sulle Scritture sulla cronologia, ma non per questo essi non possono essere santi. Affatto, caro amico. Coloro che possono comprendere le questioni cronologiche, lascia che abbiano quel piacere. Lascia che quelli che non possono farlo non se ne dispiacciano.  

CHIESA – NATURA ALLA QUALE E' RISORTA
Q 114:1 – DOMANDA – 1911 – 1 – La Chiesa sarà risvegliata alla natura divina o sul piano spirituale come gli angeli, come fu nostro Signore, e quindi al banchetto nuziale riceverà la ricompensa, la natura divina?
RISPOSTA – La persona che mi ha posto questa domanda conosce l'argomento apparentemente meglio di me. Come sa che nostro Signore fu risuscitato sul piano spirituale senza natura divina? Non so niente del genere. Credo che nostro Signore fu risorto dai morti alla natura divina, condannato alla morte nella carne e risvegliato nello spirito e che come creatura spirituale aveva natura divina. Ciò non mi fa comprendere che Egli era il Padre. Si potrebbe pensarlo con le nostre menti così contorte, e il nostro linguaggio è così in pericolo di essere contorto nelle nostre povere menti, che difficilmente possiamo rendere questo argomento sufficientemente semplice. Comprendimi per credere e insegnare che nostro Signore Gesù non fu mai il Padre Celeste e mai lo sarà. Comprendimi per dire, come la Bibbia, che come il capo della donna è l'uomo, così il capo della chiesa è Cristo, e il capo di Cristo è Dio. Quello è l'ordine scritturale della cosa. Ma questa dottrina della Trinità che è stata nella mende dcelle persone, confonde e acceca ogni loro possibilità di ragionare. Così nostro Signore fu risuscitato dai morti alla gloria del Padre, non per essere una parte del Padre, ma per condividere la gloria del Padre, la gloria, l'onore e l'immortalità erano l'alta ricompensa, e questo è confermato dall'affermazione dell'Apostolo riguardo alla risurrezione della Chiesa (1 Corinti 15). "È seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita pieno di forza"; e prosegue dicendo: "poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l'incorruttibilità e questo mortale rivesta l'immortalità"; e evidentemente dalla struttura della frase sta dicendo che il momento della risurrezione è il momento dell'immortalità, della natura divina.

CHIESA – QUALE FONDAMENTO?
Q 115:1 – DOMANDA – 1911 – 1 – San Paolo dice: " edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare". La parola "profeti", qui, non si riferisce ai profeti del Vecchio Testamento e non a quelli del Nuovo testamento?
RISPOSTA – Penso che l'Apostolo si stia riferendo ai profeti dell'Antico Testamento, ma questo è il fondamento per la fede che fu preparata nelle loro profezie. Ora ci sono altri profeti menzionati nelle Scritture, come per esempio, l'Apostolo dice che quando Cristo ascese in alto diede doni agli uomini, quindi prosegue dicendo quali erano questi doni: diede alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come insegnanti, altri come evangelizzatori. Non sta qui parlando dei profeti di un tempo. In questo testo sta parlando degli oratori, perchè questa parola profeta è usata in Greco per uno che espone pubblicamente, dichiara pubblicamente, fa una proclamazione pubblica, cioè un profeta o, letteralmente, un annunciatore.  

CHIESA – MUTAMENTO NEL TEMPO DI TRIBOLAZIONE
Q 115.2 – DOMANDA – 1911 – 2 - "Prima che le venissero i dolori, ha dato alla luce un maschio". Questo implica che la Chiesa sarà completa, cambiata alla natura divina, prima del tempo di tribolazione?
RISPOSTA – Si, e questo fu illustrato nei due figli di Rachele, essendo Rachele un tipo di Sion, possiamo dire, il suo primogenito fu Giuseppe, a cui spettava il trono, e il suo secondogenito fu Beniamino, e il nome Beniamino significa "figlio del mio dolore" ed ella morì nel dare alla luce Beniamino. Comprendiamo questo come un tipo. Dio lo intese essere un tipo di come ci saranno due classi qui liberate, due classi per il piano spirituale, ilk piccolo gregge che sarà la classe della sposa, e a seguire ci sarà la classe della grande compagnia, come è chiamata nelle Scritture, o la classe delle vergini stolte, da un altro punto di vista. Essi sraanno tutti vergini, ma una classe sarà le vergini sagge che renderanno la loro chiamata ed elezione sicure seguendo le direttive, e gli altri saranno le vergini folli, che cadranno nel rendere la loro chiamata ed elezione sicure, e che dovranno giungere ad un grande tempo di tribolazione, e queste due classi sono rappresentate nei due figli di Rachele. Il primo figlio, Hiuseppe, fu colui che ricevette il trono. Giuseppe divenne, attraverso grandi tribolazioni di un certo tipo, il governante dell'Egitto e fu il castigatore di tutta la terra, e fu un tipo del Messia e del Suo glorioso regno, e Beniamino divenne un tipo della classe della grande compagnia, che non ottiene il trono.

CHIESA – IL CORPO DI CRISTO
Q 116:1 – DOMANDA – 1911 – z – 1 – Quando la Chiesa diventa il Corpo di Cristo?
RISPOSTA – La Chiesa può essere vista scritturalmente da due punti di vista:
  1. La Chiesa in gloria consisterà esclusivamente del Redentore e della classe della Sua Sposa, i Suoi coeredi, o, sotto un'altra figura, "Gesù la Testa, e la Chiesa il Suo Corpo", "membri in particolare del Corpo di Cristo". Solo questi prenderanno parte alla "prima risurrezione"; solo questi regneranno con Cristo mille anni.
  2. Al tempo presente, tuttavia, la Chiesa è edtta la Sposa di Cristo, in uno stato di formazione o sviluppo, la Sua sposa. Chiunque fa una piena consacrazione di se stesso al Signore, credendo nei meriti di Gesù, quando è generato dallo Spirito Santo,è contato come mebro del Corpo di Cristo. Come membro deve crescere in grazia, conoscenza e amore, rigettando le precedenti cose della carne e sviluppando i frutti e la grazia dello Spirito Santo. Questi, tuttavia, sviluppano in tre differenti classi:
    a) Un Piccolo Gregge, un Regal Sacerdozio, che diverrà esclusivamente il Corpo di Cristo, partecipando alla "prima resurrezione";
    b) La classe della Grande Compagnia, leale a Dio e fedele fino alla fine, ma non sufficientemente zelante da essere considerata sacerdoti sacrificanti, non degna, quindi, di essere contata nel corpo dei "più che vincitori". Questi infine diverranno conquistatori e otterranno il piano delle creature spirituali al quale furono generati al tempo della loro consacrazione. Questi saranno le "vergini compagne" della Sposa, che serviranno nel Tempio;
    c) Una terza classe, descritta da San Paolo come quella che cade e che conta il sangue del Patto con cui fu santificata una cosa ordinaria e che disprezza il grande favore e privilegio della santificazione attraverso la giustificazione. Questi sono descritti anche da Pietro come: " «la scrofa lavata è tornata a voltolarsi nel fango", come coloro che voltano le spalle alle speranze spirituali e le trasforma in promesse terrene. Questi, una volta contati membri del Corpo di Cristo, moriranno di Seconda Morte, come bestie brute.
     
CHIESA – MANTIENE ANCORA LA SUA VEDUTA SCRITTURALE SUL SUO CAMBIAMENTO
Q 116:2 – DOMANDA – 1911 – z – 2 – Dalle nostre osservazioni nella Torre di Guardia del 1 Aprile, 1911, pagina 102, colonna 2, paragrafi 2 e 3, dobbiamo comprendere che la tua opinione sul cambiamento della Chiesa è cambiata?
RISPOSTA – No; non abbiamo un pensiero diverso da quello presentato prima d'ora. Noi ancora crediamo che dal 1878 siamo nel tempo indicato dall'affermazione: "Beati i morti che d'ora in avanti muoiono nel Signore; sì, dice lo Spirito, affinché si riposino dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono".
Dobbiamo morire tutti, ma "non tutti dormiremo". Nel caso di cloro che rimangono in vita al tempo della seconda presenza di nostro Signore, non ci sarà bisogno di dormire, il momento della morte sarà il momento del cambiamento nella resurrezione. Salmo 82:7; 1 Corinti 15:51,52.

CHIESA – QUANDO SARA' PRESENTATA AL PADRE?
Q 117:1 – DOMANDA – 1912 – 1 – Nello speciale sulla Parusia della Torre del 15 marzo 1902, tu affermi che non dobbiamo comprendere che il Signore prenderà la Chiesa ai Cieli e verrà ancora e farà la Sua "Epifania" o "Apokalupsis", perché quello sarebbe il terzo Avvento, che non è mai lasciato intendere dalle Scritture. Puoi per favore armonizzarlo con l'affermazione di una Convention report del 1911 che la Chiesa al principio del Millennio sarà presentata al Padre?
RISPOSTA – Quando la Chiesa sarà completa e sarà passata oltre il Velo, non so quanti giorni o mesi trascorreranno, ma un pò di tempo interverrà, e allora la Chiesa sarà presentata al Padre, e allora alla Grande Compagnia sarà detto di seguirLo per essere presentata davanti al Re. Non sarà affatto un'andare e venire da e verso il cielo. Il Signore è alla destra di Suo Padre nei cieli, e comprendo che il Signore Gesù Cristo sarà sempre in quella posizione. Egli non lascerà il Suo posto vacante per neanche un momento. La Chiesa, come Sua Sposa, avrà lo stesso privilegio che ha Lui. Non è un'andare e venire e un'andare di nuovo. Noi saremo qui e sederemo per sempre con il Signore con tutte le libertà degli ospiti angelici ed avendo ancora più alte libertà e poteri.

CHIESA – NON E' SCRITTURALE DIRE CHE REGNA ADESSO
Q 117:2 – DOMANDA – 1912 – z – 2 – E' scritturale dire che i membri glorificati della Chiesa hanno regnato sempre fino ad oggi?
RISPOSTA – No! Non hanno regnato in nessun tempo. Almeno, se essi abbiano regnato non lo abbiamo scoperto, e finora sarebbe stato un regno povero. Tutti i regni che abbiamo visto finora nel mondo sono stati più o meno poveri. Mi verrebbe da dire, d'altro canto, che i re della terra stanno facendo il meglio che possono; stanno agendo per quanto la loro saggezza gli impone e si comportano a seconda delle situazione e delle circostanze. Non li stiamo particolarmente criticando.
Prendi lo Zar di Russia per esempio: i poveri non sanno fare meglio di quello che fanno. Probabilmente è così anche per I'imperatore d'Austria, per il Presidente di Francia, per il Re George della Gran Bretagna, per l'Imperatore William di Germania, etc. Questi vorrebbero vedere la loro gente felice; ma sono uomini imperfetti con soggetti imperfetti e sono circondati da tali condizioni per cui è assolutamente impossibile che vincano. Quindi non stiamo criticando il fatto che il loro regno non è perfetto. Se essi avessero soggetti perfetti, senza dubbio le condizioni del mondo sarebbero molto migliori.  
Il regno di Cristo non cominciò in alcun modo nel passato. I nostri amici Cattolici pretendono che Cristo cominciò a regnare qualche tempo fa; e che per oltre mille anni il Papa è stato il rappresentante di Cristo come Re della Terra; quello non è Cristo stesso che regna, ma il Suo vicario, un titolo che essi danno al Papa, indicando l'unico che regna al posto di Cristo.
IL REGNO DI CRISTO ANCORA FUTURO
Noi pensiamo che i nostri amici Cattolici stiano operando sotto un errore. Non hanno l'idea giusta. Ricordi ciò che l'Apostolo dice di alcuni: "Già siete sazi, già vi siete arricchiti, già siete diventati re senza di noi; e magari foste diventati re, affinché noi pure regnassimo con voi" – 1 Corinti 4:8.
Sosteniamo che questo è ancora vero. Quando il regno di Cristo comincerà, lo troverai un regno così completo che tutti i membri del Suo Corpo avranno parte in esso. Così affermiamo che quando nostro Signore inizierà a regnare, per il mondo intero ci saranno grandi cambiamenti. Se il regno di Cristo dovesse cominciare oggi, i santi sarebbero con Lui; perché Egli deve essere il Grande Giudice, i santi i sotto-giudici; Egli deve essere il Grande Re, i santi i sotto-re; Egli deve essere il Grande Sacerdote, i santi i sotto-sacerdoti; un "Regal Sacerdozio", "Re e Sacerdoti presso Dio" che "regneranno con Cristo mille anni".
Con il Suo regno comincerà il regno di giustizia, perchè la scrittura spiega che il peccato sarà prontamente soppresso. Non si farà né male, nè offesa, né distruzione in tutto il regno di Dio (Isaia 11:9). a niente sarà permesso di agire così. Il Grande Giudice saprà come infliggere punizioni appropriate e così prontamente al fine di impedire il regno del male; e allora gli abitanti del mondo impareranno la giustizia; per esempio, se qualcuno provava diletto nel parlar male del suo vicino e una punizione, tipo una paralisi alla lingua, venisse su di lui semplicemente per l'intenzione prima che dica il male, non supponi che imparerebbe la lezione di non pronunciare il male? Non pronuncerebbe il male perché la sua lingua si paralizzerebbe prima di ogni parola cattiva. La Bibbia dice che impareranno la lezione. "quando i tuoi giudizi si manifestano sulla terra, gli abitanti del mondo imparano la giustizia" (Isaia 26:9). Non impiegheranno molto ad imparare. Non avranno bisogno di calamità che li colga molte volte prima che essi imparino che sarebbe meglio per loro non comportarsi male.
Questo, ovviamente, non influirà sul cuore; ma li renderà capaci di imparare a compiere il bene, di vedere gli effetti della giustizia nel mondo. Così avranno l'opportunità sia di amare che di odiare quella condizione. Se essi impareranno ad amare quella condizione saranno in una giusta attitudine di cuore, piacenti e accettevoli a Dio; e così alla fine del regno milleniale di Cristo essi saranno pronti per avere le piene benedizioni di vita eterna; ma sebbene non fosse stato loro permesso di compiere azioni sbagliate, se nel cuore ancora amano l'iniquità, con tutta la conoscenza davanti loro e tutta l'esperienza dietro di loro, se essi non impareranno ad amare la giustizia e ad odiare l'iniquità, saranno quelli meritevoli di incorrere nella Seconda Morte, dalla quale non c'è ritorno.
  
CHIESA – STABILIRE I MEMBRI DEL CORPO
Q 119:1 – DOMANDA – 1913 – z – 1 – Cosa significa che Dio "ha posto ciascun membro nel corpo, come ha voluto"? (1 Corinti 12:18)
RISPOSTA – Al tempo presente c'è una Chiesa di Cristo in prova. Noi talvolta diciamo che siamo membri della Chiesa Militante; ma essere un membro della Chiesa Militante non prova che saremo nella Chiesa Trionfante. Solo coloro che sono "fedeli fino alla morte" saranno nella Chiesa Trionfante. San Paolo, che Dio ha posto in una posizione molto alta nella Chiesa temeva di poter essere rimosso. Egli disse: "anzi disciplino il mio corpo e lo riduco in servitù perché, dopo aver predicato agli altri, non sia io stesso riprovato" (1 Corinti 9:27). vari privilegi e opportunità sono a noi garantiti mentre siamo nella carne, e la nostra accettazione alla fine e la nostra partecipazione alla gloria dopo, dipenderanno dalla nostra fedeltà qui.
L'Apostolo dice che i vari membri "su cui tutto l'edificio ben collegato cresce per essere un tempio santo nel Signore" (Efesini 2:21). noi potremmo usare questa figura troppo letteralmente o potremmo confonderci. Le pietre nel tempio differiscono in qualche misura l'una dall'altra. In ciò che è chiamato "lavoro ad intervallo casuale" negli edifici ci sono posti per piccole pietre e per grandi pietre. Questo potrebbe, per qualche verso, rappresentare noi come pietre più grandi o più piccole nel Tempio , rappresentando i privilegi e gli onori che potremo avere oltre il velo. San Paolo dice anche che stava cercando di fare molto di più, che stava cercando di avere una più larga partecipazione nelle prove e nell'auto- rinnegamento, così che potesse avere una più grande partecipazione nell'opera futura. Questo non vuol dire che desiderava autoesaltarsi, o che era anche orgoglioso o eogista. E noi non dovremmo essere così se vogliamo raggiungere ciò che Dio vorrebbe che raggiungessimo, il glorioso carattere del nostro Maestro.

CHIESA – BASI APPROPRIATE DI ONORE IN ESSA
Q 119:2 – DOMANDA – 1915 – z – 2 – Matteo 20:27 dice: "e chiunque tra di voi vorrà essere primo sia vostro schiavo". E' giusto desiderare di essere primi tra il popolo del Signore, e dobbiamo comprendere che la posizione nel Regno dei Cieli sarà assegnata interamente sulla base della quantità di servizio che ivi rendiamo?
RISPOSTA – Il Signore aveva sottolineato ai Suoi discepoli una certa debolezza da parte loro, il desiderio di essere i più grandi, un desiderio che è comune nella famiglia umana, uno spirito ambizioso. Il contesto dice che tra i Gentili ci sono alcuni che esercitano una leadership e hanno altri al loro servizio in modo servile, ma che questo non doveva essere il caso tra i discepoli di Gesù. Essi dovevano essere mossi da uno spirito differente. Con i seguaci di Cristo non ci deve essere uno spirito di dominanza, di comandare gli altri, ma uno spirito d'amore, che cerca di servire gli altri, di fare per gli altri, uno spirito che vuole sacrificare interessi personali per servire gli altri.
Su queste basi consideriamo ulteriori parole del testo. Ci saranno alcuni tra il popolo del Signore che saranno primi. È necessariamente così in ogni compagnia o classe o associazione in cui le persone non sono tutte uguali in talenti, dove alcuni sono nati con più talenti e altri con meno. Qualcuno è destinato ad essere primo. Un'uguaglianza assoluta non è possibile.  
È consigliabile, quindi, che ci siano alcuni tra i santi di Dio che guidino la Chiesa. Quale deve essere quindi lo standard per chi deve essere primo? Deve essure uno che tiranneggi sugli altri? No; non è questo lo standard. Deve essere uno che avrà un'influenza magistrale e parole piacevoli, che dominerà solamente per qualche talento, o a causa di un'educazione o di ricchezza maggiori, qualcosa del genere? No; non può essere questo lo standard. Quale quindi sarà lo standard per coloro che saranno riconosciuti primi nella Chiesa?
NON AVERE AMBIZIONI PER LA GLORIA PERSONALE
Rispondiamo che andrebbero ricercati coloro che hanno maggior spirito di servizio. Quello che rende l'importo maggiore di servizio e che porta le più grandi benedizioni spirituali alla Classe, colui che più sinceramente cerca di servire, deve essere considerato vostro primo. Mentre le parole di nostro Signore erano indirizzate a tutti gli apostoli, e non semplicemente a uno individuale, sono anche applicabili ad ogni individuo. L'idea che dovrebbe abitare in ognuno dei nostri cuori, è che se qualcuno di noi ha l'ambizione di servire in qualche speciale capacità, non dovrebbe fare come le persone del mondo. Dovremmo prendere il sentiero opposto, e lasciare ogni onore umano completamente fuori dalla questione. Dovremmo lasciare a Dio il compito di occuparsi di quella questione come sembra meglio a Lui, e essere contenti semplicemente di essere servi dei fratelli. Lascia che il Signore veda come sei volenteroso nel servire in ogni modo.
La persona senza ambizione non corrisponde mai a nulla. Noi abbiamo bisogno di avere ambizioni se stiamo seminando o arando o qualunque cosa stiamo facendo, abbiamo bisogno di ambizioni per spronarci a fare qualunque cosa in maniera soddisfacente. E così se abbiamo l'opportunità di servire la Verità, dovremmo cercare di servirla nella maniera più capace possibile. Altrimenti non saremo buoni servi del Signore.
Ma dobbiamo lasciare fuori ogni desiderio di essere primi per quanto riguarda glorie e ambizioni personali. Dobbiamo cercare di servire il Signore al meglio di come sappiamo. Se tu puoi servire il Signore in qualche modo meglio di me, e io posso imparare qualcosa da te, molto bene. E se in seguito tu puoi imparare qualcosa da me, così sarà. Vero è che dovremmo essere modellati dopo quello che è specialmente encomiabile e fare tutto quello che possiamo per supportare la causa del Signore. E questo servizio dovrebbe essere guidato dall'amore. Un servizio che non è spinto dall'amore non è accettevole agli occhi del Signore.
L'UMILTA' E' UN REQUISITO PRIMO
L'Apostolo paolo dice che quelli che desiderano officiare come vescovi desiderano una buona cosa. È un nobile servizio. La carica ai giorni dell'Apostolo non era una posizione in carica esaltata che si intende nel sistema delle chiese nominali di oggi. Un vescovo, quindi, era un'umile, un servo senza titoli della Chiesa, che si cura degli interessi delle pecore. Ogni servo della Chiesa dovrebbe cercare di essere efficiente, dovrebbe amare l'essere, per quanto capace, un custode del gregge di Dio. Tra questi fratelli Anziani, pastori della congregazione, ci saranno quelli con differenti abilità naturali. Ognuno dovrebbe cercare di usare i suoi talenti, le sue opportunità, nel servizio del Signore, dei fratelli e della Verità.
   
È un peccato che oggi tutti quelli del popolo del Signore dimenticano lo standard che il Maestro ha qui indicato. Questi sembrano pensare che la carica di Anziano sia loro per diritto, invece di realizzare che la nomina a questa carica è per voto dell'Ecclesia, la compagnia del popolo del Signore, e che deve essere la voce della Chiesa. Noi crediamo che l'attitudine di ognuno dovrebbe essere quella di volere accettare la voce dell'Ecclesia, la Chiesa, implicitamente. Se è diventato un membro della congregazione lanciando a sorte tra gli altri, è quindi divenuto soggetto alle regole che rappresentano il controllo maggioritario, sia che si tratta della maggioranza di uno o di una percentuale maggiore. Avendo fatto questo, egli dovrebbe cercare di proseguire in questa attitudine, sia che venga scelto come Anziano che per altro. Molto frequentemente una congregazione sbaglia nell'eleggere come Anziano un fratello che non ha le qualità appropriate. Questo talvolta porta insoddisfazione di una parte della Classe e porta alcuni a rompere e aformare un'altra classe. Pensiamo che questo non sia un metodo saggio. Pensiamo che se la classe sbagliò, il Signore è capace di annullare l'errore per il suo bene; e che quindi coloro che si ritirano perdono alcune esperienze che potrebbero essere loro valutabili.
   
Non siamo sempre sicuri, tuttavia, che la classe sbagli. Come possiamo sapere che il Signore ha qualche lezione in questa faccenda? Se abbiamo domandato le benedizioni del Signore su chi sarebbe stata la scelta, dovremmo rispettare tale scelta. Se uno non scelto ha abilità per presentare in maniera appropriata la Verità e conosce un numero di posti dove può essere usato e utile, pensiamo che il fratello debba prendere vantaggio di ogni opportunità che gli si possa presentare. Tuttavia non deve lasciare la classe. Potrebbe impiegarsi in qualunque servizio gli capiti in mano. Forse potrebbe usare il suo tempo e i suoi talenti nell'estendere l'opera della classe, non sentendosi limitato in questo senso perché non è stato eletto come Anziano. Egli potrebbe uscire e trovare opportunità di servizio. Così il cambiamento in Anziano potrebbe significare per il fratello non eletto o non ri-eletto, che il Signore gli stava indicando un altro terreno di utilità. La provvidenza del Signore può guidare per più sagge influenze e utilità per Lui.
Non dovremmo essere influenzati da ciò che l'uomo del modo dice o pensa. Questo è irrilevante; ed è irrilevante ciò che la Chiesa potrebbe pensare. Dovremmo cercare di piacere al Signore. Non dovremmo stimarci troppo, ma piuttosto dare preferenza agli altri nelle nostre stime. Le posizioni nel Regno dei Cieli, noi comprendiamo, saranno assegnate in accordo alla misura di sviluppo dei frutti dello Spirito Santo; e questo intende un amore che guiderà allo zelo nel servizio del Signore.  

CHIESA – QUANDO SARA' L'UNTO?
Q 121:1 – DOMANDA – 1915 – 1 – Noi, la Chiesa, eiceveremo la nostra piena partecipazione all'Unto istantaneamente o gradualmente?
RISPOSTA – L'espressione "unto dallo Spirito", è leggermente differente dall'espressione "generati dallo Spirito". L'idea connessa alla parola "generati"  quella di un'opera istantanea, mentre l'idea connessa a "unto" è un'opera più graduale. Noi siamo sotto il processo di unzione dal tempo in cui entrammo nella famiglia del Signore, dal tempo in cui fummo riconosciuti come membri della famiglia di Cristo, e ricevemmo un posto nella gloriosa compagnia del Regal Sacerdozio. Sappiamo che alcuni falliscono nell'ottenere la loro piena unzione. Alcuni di cloro che sono stati appropriatamente ricevuti, e generati dallo Spirito Santo, mancheranno di essere pienamente unti, e quindi mancheranno di essere della classe del Regal Sacerdozio. Saranno invece della Classe della Grande Compagnia. Noi quindi pensiamo che l'espressione "unti dallo Spirito"deve includere quell'ammorbidimento e quella dolcezza dello sviluppo che giunge non appena cresciamo in grazia e conoscenza, e non semplicemente al tempo in cui fummo unti (generati) entrando nella famiglia di Dio.

CHIESA – CAMBIAMENTO DEI MEMBRI DEI PIEDI UNO PER UNO
Q 122.1 – DOMANDA – 1915 – 1 – C'è qualche scrittura che mostra come i membri-piedi di Cristo saranno tutti cambiati in una volta sola?
RISPOSTA – Crediamo al contrario, che invece di essere cambiati tutti in una volta, i membri-piedi, lo saranno in un'opera graduale. Uno potrebbe essere cambiato stanotte, un altro domani etc.; e ancora il loro cambiamento potrebbe essere detto avvenire una sola volta nel senso che avviene tutto durante il tempo della Mietitura, tutto alla fine dell'Età. Il cambiamento di qualcuno sarà alla fine del periodo di Mietitura. A livello individuale, sarà una persona dopo l'altra. L'Apostolo dice: "non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento"; perché "carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio". Il nostro cambiamento sarà "in un momento, in un batter d'occhio". Non sarà un cambiamento graduale dell'individuo ma un cambiamento istantaneo. Invece di dormire come hanno fatto i santi del passato, quando giunge il nostro tempo di morire, il nostro sarà un cambiamento istantaneo. Il Salmista profeticamente dice: " Io ho detto: «Voi siete dèi, siete tutti figli dell'Altissimo"; e capiamo che la Scrittura si riferisce al processo di morte che viene su tutta la Chiesa, lo stesso dell'umanità in generale. Noi siamo Nuove Creature e quindi l'espressione è da intendere che noi "moriamo come uomini". Come uomini moriamo, così moriremo. Gli uomini in generale non muoiono a gruppi; così sarebbe strano pensare che molti di noi dovrebbero morire in una volta sola. Il mondo non discernerà nessuna differenza tra la nostra morte e quella di altri uomini.

CHIESA – OFFERTA PER IL PECCATO FATTA DAL SOMMO SACERDOTE
Q 122:2 – DOMANDA – 1915 – 2 – Per quali peccati la Chiesa soffre?
RISPOSTA – I membri della Chiesa soffrono per ogni peccato della carne di cui essi non si pentono debitamente o di cui non fanno adeguata ammenda. L'Apostolo dice che se dovessimo giudicare noi stessi, se dovessimo punire noi stessi, correggerci, non saremmo giudicati dal Signore. Se ci dovessimo occupare di queste cose da soli, non avremmo bisogno di essere puniti dal Signore. Quando troviamo necessario trattare con noi, allora possiamo non essere condannati con il mondo. Il mondo intero è in una condizione di condanna. Dio sta scegliendo alcuni che saranno giustificati alla vita eterna sul piano spirituale. Se siamo fedeli non sarà necessario per il Signore punirci, ma piuttosto incoraggiarci e aiutarci. Questo non significa che non avremo prove e difficoltà, ma significa che se castighiamo noi stessi non saremo puniti dal Signore per i nostri peccati, perchè la debolezza della nostra carne potrebbe essere evitata, e per la quale siamo in una certa misura responsabili.  
Non dobbiamo supporre che una Nuova Creatura pecchi pienamente. Se così fosse non rimarrebbe a lungo una Nuova Creatura. Tornerebbe indietro, come la scrofa che è stata lavata e che torna a rotolarsi nel fango. I peccati per i quali le Nuove Creature dovrebbero soffrire sono per quei peccati della carne che possono essere evitati, e che falliamo nel correggere.
Queste sofferenze gli donerebbero un più nitido apprezzamento dei loro doveri; sarebbero disciplinati per il loro bene.
Ma questa potrebbe non essere l'idea di chi ha posto la domanda. Egli poteva voler intendere: "Cosa ha a che fare la Chiesa con l'offerta per il peccato?" La Chiesa non ha niente a che fare con l'offerta per il peccato come Chiesa. È il Signore Gesù che è l'unico responsabile della questione. Nel tipo non era sotto i sacertoti che si compiva l'offerta, ma sotto il sommo sacerdote. Così fu il Signore gesù che offrì Se Stesso. Egli ci offre come Suoi membri, ma non lo fa contro la nostra volontà. Noi desideriamo che Egli ci offra come parte di Se Stesso, che possiamo così prender parte alle "sofferenze che sarebbero toccate a Cristo e delle glorie che le avrebbero seguite". È solo il Suo merito che dona virtù al nostro sacrificio. La piena responsabilità, quindi, è nelle mani del Sommo Sacerdote, nostro Signore. Noi prenderemo parte assieme a Lui all'offerta per il peccato come Suoi membri. Partecipiamo nelle sofferenze che sono contate come Sue sofferenze. Tu e io non possiamo espiare i peccati tramite le nostre sofferenze, sia i nostri propri peccati che quelli degli altri. È tutto nelle mani del Signore.

CHIESA – CRISTO TUTTO IN TUTTI
Q 123:1 – DOMANDA – 1915 – 1 - " Ora grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione" (1 Corinti 1:30). In che modo Cristo è fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione?
RISPOSTA – Dio ha fatto diventare Gesù tutte queste cose per la Chiesa. Vale a dire, tutte queste cose devono essere ottenute dalla Chiesa attraverso Gesù. Non puoi ottenere nessuna di queste cose da te stesso. Non puoi ottenerle da me. In effetti, nessuno può. Quindi è decisione di Dio che tutte queste qualità e benedizioni vengano a noi attraverso il Signore Gesù.
Prima di tutto, Gesù è fatto per noi Sapienza. Egli ci dona la conoscenza necessaria per giungere a Dio. Questo è il primo step. "nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:6).
Non sei ancora diventato un figlio di Dio, ma hai bisogno di una misura di sapienza per poter giungere al Padre. Così Gesù diventa nostra Sapienza; e continua ad essere nostra Sapienza fino alla fine.
Quindi Cristo è "fatto per noi giustizia", giustificazione. Quando prima fu fatto per noi Sapianza non eravamo pienamente giustificati. Ma fummo giustificati quando accettammo i termini che quella Sapienza ci insegnò, e facemmo in accordo ad essa la nostra consacrazione. Quindi Cristo divenne nostra Giustificazione. Come? Imputando a noi i meriti del Suo sacrificio. Questo ci giustificò legalmente. Di quanti meriti abbiamo bisogno? Ognuno ne necessita per qualunque cosa manchi alla sua perfezione. Tutti noi manchiamo in qualcosa di perfezione. Qualcuno più altri meno. Non c'è nessun giusto- perfetto.
Possiamo piazzare lo standard perfetto a cento. Possiamo dire che qualcuno raggiunge il 50 per cento ( metà delle qualità morali di un umoo o di una donna). Forse qualcuno ha solo il 25 per cento 8 un quarto di un uomo o di una donna). Cosa significa un quarto di un uomo o di una donna? Intendo che sono depravati, caduti, nella misura di tre quarti. A quel tale avrebbe solo un quarto di quello che sarebbe richiesto per essere un uomo perfetto. Credo che in media le persone non raggiungono se non il 25 per cento, o un quarto dell'uomo reale. Penso sia questa la proporzione. Non voglio giudicare nessun caso individuale. Giudicati te stesso in accordo con la tua propria stima dell'argomento.
Ora, quindi, la persona che ha un quarto dell'uomo perfetto è mancante per tre quarti, e Gesù che lo giustifica significa applicargli i tre quarti; perché il significato della parola gustificazione è rendere giusto, rendere perfetto. Se per esempio hai bisogno di un dollaro e hai solo venticinque centesimi, qualcuno dovrà procurare settantacinque centesimi. È lo stesso in peso. Se tu hai solo quattro once e hai bisogno di una libbra, qualcuno dovrà procurare le altre dodici once. Così è con la giusitifcazione, con cento come standard. Se tu hai il 25 per cento di solodità fisica e di carattere, hai bisogno che ti sia applicato il 75 per cento. Se tu hai il 50 per cento il Signore ti procurerà l'altro 50 per cento. Per la persona che ha solo il 10 per cento di carattere il Signore provvederà l'altro 90 per cento. Quindi meglio sarai naturalmente meno il Signore farà per te. Strano come possa sembrare questa frase, tuttavia è così. Meno Egli avrà da fare con te. Questa è la frase della giustificazione, il renderti giusto. Nessuno necessita di essere più che giusto, solo giusto.  
Quindi Gesù diventa nostra Santificazione, nel senso che Egli è il nostro Maestro. Noi entriamo nella Scuola di Cristo come allievi e abbiamo bisogno della santificazione. Egli non solo ci santifica nel senso che ci porta in una relazione di patto con il nostro Padre Celeste, dove siamo separati come figli di Dio ricevendo lo Spirito Santo, ma continua ad essere nostro Santificatore, nostro Istruttore, fino alla fine, istruendoci nella Verità, rendendoci più e più pienamente appartati, come Egli pregò per la Chiesa: "Santificali nella tua verità; la tua parola è verità" (Giovanni 17:17). Nostro Signore Gesù è l'unico che applica la Verità alla Chiesa, che è il Suo Corpo. E questa applicazione della Verità che ci insegna e ci guida nella giusta via, è la Sua via di santificazione.
Si potrebbe dire che è il Padre che santifica. Così è; e si potrebbe ugualmente dire che è il Padre che giustifica, che ci rende giusti davanti alla Legge; ma Egli fa tutto questo attraverso il Figlio. Allo stesso modo è vero che il Padre dona la  sapienza ma attraverso il Figlio. Dio ha onorato il Figlio nominandolo erede di tutte le cose.
Così è con la Redenzione. Ci deve essere una grande resurrezione, "cambiamento", che porterà questa a noi, e Gesù deve essere il nostro Redentore. È l'unico che chiama tutti i santi dal sonno della morte e dichiara, ricordi: "tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno" (Giovanni 5:28). e noi che siamo vivi e rimaniamo fino alla Sua venuta saremo cambiati da Lui. Egli sarà il Redentore di tutta la Sua Chiesa. Sebbene la Bibbia dice che il Padre è il Grande Redentore, e che fu il Padre che risuscitò nostro Signore Gesù, e che " risusciterà anche noi" dalla tomba, ancora avverrà tramite Gesù. Tutte le cose sono del Padre attraverso il Figlio.

CHIESA – QUALCUNO OPERA INDIPENDENTEMENTE
Q 125:1 – DOMANDA – 1916 – 1 – Dovrebbe un gruppo di Studenti Biblici operare indipendentemente dall'ecclesia locale, essendo membri di quella ecclesia?
RISPOSTA – C'è sicuramente una certa quantità di libertà Cristiana che crediamo il Signore abbia piacere che venga sempre esercitata. Per esempio, supponi che un fratello stia andando a casa di un altro fratello, e due o tre vicini vengano per passare la serata. Quindi immagina che uno dica: "facciamo una partita a scacchi", e un altro dica: "no, studiamo la Bibbia". Non pensiamo sia volontà del Signore dire: "no, non possiamo studiare la Bibbia, perché non è autorizzata dalla nostra classe, ma giocheremo a scacchi". Dovremmo appropriatamente ragionare che, mentre non è stato disposto nessun incontro dall'ecclesia, non c'è obiezione per fare uno studio biblico o per parlare della Bibbia. Il padrone di casa potrebbe dire: "chiederemo a qualche vicino in più per un prossimo incontro la settimana prossima. Ho provato a dir loro queste cose e sarò felice di averti sentito". Non vedo che ci sarebbe nulla di sbagliato a fare così. Se questi deisderano frequentare un incontro regolare, dovrebbero essere indirizzati alla classe locale dell'I.B.S.A. che fornirebbe i leaders.
Ma ora immagina che qualcuno della classe dica: "inizieremo un altro incontro regolare"; questo sarebbe un caso interamente differente. Essi hanno diritto di  formare una nuova ecclesia, ma così facendo si scinderebbero dall'ecclesia originale. Non potrebbe esser quindi appropriato per loro tornare indietro agli altri incontri e dire: "voteremo qui". Ci deve essere consistenza in ciò che si fa. Tutti quelli che diventano memri di un'ecclesia donano più o meno le proprie libertà personali affinché ci siano dei vantaggi nella cooperazione. Ma questo non deve essere inteso essere schiavi da non poter fare uno Studio Biblico, e passare invece la serata a giocare.

CHIESA – LA SUA PARTE NEL LEGARE I RE
Q 125:2 – DOMANDA – 1916 – 2 – Quale parte avrà la Chiesa nel legare i re?
RISPOSTA – Apparentemente, mio caro amico, la Chiesa non ha nessuna parte nel legare i re. Almeno non vediamo come tu ed io abbiamo una qualche parte in tale opera; non vediamo i re legati. Quale parte la Chiesa potrebbe avere in quell'opera futura non lo sappiamo. La Bibbia mostra che avrà una parte importante, ma come essa eserciterà quel privilegio quando il tempo giungerà è ancora da vedere. Dio non ha mostrato come il Suo piano sarà eseguito. Dobbiamo essere nella condizione di fare la nostra parte quando il tempo verrà, ma dobbiamo accontentarci di lasciare la questione nelle mani del Signore. Negli eserciti del mondo gli uomini nei ranghi non sanno quando un attacco deve essere fatto, fino a quando l'ordine di avanzare è dato. Al tempo dovuto tu ed io avremo quell'ordine. Allo stesso tempo dobbiamo mantenere l'armatura; dobbiamo mantenerla pulita e lucente; non dobbiamo dormire o stancarci nel fare il bene, ma crescere forti nel Signore, e nel potere della Sua forza.

CHIESA – I GLORIFICATI AVRANNO POTERE DI DARE LA VITA?
Q 125:3 – DOMANDA – 1916 – z – 3 – Nel Millennio solo Gesù donerà la vita al mondo, o anche la Chiesa sarà associata con Lui come membri del Datore di vita, e avrà potere di risvegliare i morti?
RISPOSTA – Il fatto di dare la vita può essere visto da differenti punti di vista. In un certo senso la madre così come il padre di un bambino sono i suoi donatori di vita, nel senso che il bambino non potrebbe raggiungere un'esistenza individuale senza la madre. Anche se, strettamente parlando, solo il padre è il donatore di vita; perché il germe della vita viene da lui.
Così la Bibbia usa questa illustrazione naturale di un padre terrestre, o donatore di vita, per raffigurare una grande verità spirituale. Il mondo è morto in Adamo, sotto la condanna di morte. Gesù ha procurato il prezzo di Riscatto che porterà a termine questa condanna. Facendo così avrà il diritto, non appena i meriti del Suo sacrificio saranno applicati al mondo, di divenire il donatore di vita di Adamo e della sua razza. Il diritto umano alla vita Egli lo darà a coloro che Lui stesso ha deposto nella morte.
Ma a Gesù, per volere di Dio, viene associata la Chiesa, sia nella sofferenza del tempo presente che nella gloria che seguirà, ed essa avrà a che fare con il dare la vita al mondo. La sua opera è illustrata in Madre Eva e in tutto il genere femminile in generale. Sarà compito della Chiesa nutrire il genere umano, nutrire le scintille di vita che riceveranno dal Redentore. Sotto questo nutrimento e cura, quanti molti nel mondo coopereranno saranno risollevati dal peccato e dalla condizione di morte alla perfezione.
Così la Sposa di Cristo avrà a che fare con il dare la vita, ma semplicemente come associata del grande Donatore di vita. Il Riscattatore, Gesù, è l'Unico che può dispensare il diritto alla vita. E Gesù stesso disse: "perché l'ora viene, in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno" (Giovanni 5:25,29). Ogni opera che la Chiesa glorificata può compiere in connessione alla restaurazione del mondo sarà some Suo assistente.

CHIESA – COSA ACQUISTA LA CHIESA
Q 126:1 – DOMANDA – 1916 – 1 – La Chiesa, gli eletti, acquistano il mondo durante questa età del Vangelo? Il paragrafo 3, pag.99 di Ombre Tabernacolari sembrerebbe indicarlo.
RISPOSTA – Non era intenzione di nessun paragrafo di Ombre Tabernacolari indicare nulla del genere. Vorrei ripeterlo diecimila volte: nessuno nemmeno uno può acquistare il mondo perchè fu solamente un uomo che peccò, e così solo un uomo può redimere. Il riscatto è un prezzo corrispondente. Egli diede Se Stesso come Riscatto, non con la Chiesa come se fosse qualcosa che Egli continua a fare attraverso di lei. Esso finì al Calvario. Egli non ne ha ancora fatto un'applicazione attuale, ma il prezzo di riscatto fu provveduto prima che noi giungessimo completamente nel piano di Dio. Noi non ci giungemmo finché Gesù non terminò la Sua opera al Calvario. Allora venne la scelta della Chiesa. Primo, Egli doveva essere il Capitano della nostra salvezza, e allora potrà avere un corpo di soldati sotto di Lui. Egli doveva essere il Capo sui Suoi seguaci. La selezione di questi seguaci cominciò dopo il completamento del Suo sacrificio. Solo Gesù è morto e asceso in Alto, e ha compiuto la santificazione e l'applicazione. (Dio non ha affatto riconosciuto nessuno della Chiesa), e quindi, quando quello fu fatto, senza la Chiesa affatto, Dio attraverso Gesù sparse lo Spirito Santo. Non abbiamo niente a che fare con il pagamento di quel prezzo. Quello è tutto compito di Gesù.

CHIESA – RIGUARDO AI SUOI MERITI
Q 127:1 – DOMANDA – 1916 – 1 – Ha la Chiesa individualmente o collettivamente, un qualsiasi merito, in ogni senso?
RISPOSTA – Non so cosa ci fosse nella mente di chi ha posto la domanda. La Chiesa non ha meriti in relazione alla carne, ma la Chiesa non è nella carne. "non siamo nella canre, ma nello spirito". Il Corpo di Cristo è una nuova creazione, e ha già molti meriti. Quando Dio ci fece nuove creature ci diede alcuni meriti, e spero manteniamo quei meriti che Dio garantisce a tutti coloro che sono Suoi figli. Ognuno deve avere qualche merito, altrimenti Dio potrebbe non riconoscerlo affatto. In Efesini leggiamo che Dio farà per noi smisuratamente al di là di quanto possiamo chiedere o pensare: ci deve essere qualche merito qui. Allora, leggiamo circa l'essere degni. Qualche benedizione verrà sulla Chiesa perchè la Chiesa sarà trovata degna.  
Ha la Chiesa qualche merito terreno per cui potrebbe appropriarsi del mondo? Il merito della nuova creazione è una cosa, ma non abbiamo meriti in relazione alla carne che possiamo dare via. Ma abbiamo qualcosa del genere? Si. La Bibbia illustra che se tu soffri per amore della giustizia nella tua carne, allora per quanto ti concerne una cosa meritevole è stata compiuta. In tal modo hai subito una perdita dei tuoi diritti. C'è una certa quantità di meriti che appartengono a quei diritti che hai perso. Dio illustra questo come un tipo di applicazione al mondo. Ti ricordo Levitico 16 che certi peccati del popolo oltre quelli ordinari coperti dai sacrifici del Giorno di Espiazione, dovevano essere espiati in altro modo, così mentre il perdono di tutto il peccato Adamico appartiene tutto a Gesù, ciò che tu puoi soffrire per amore della giustizia, tutte queste sofferenze possono valere come credito per qualcun altro e servire per compensare la perdita di altri che hanno sbagliato oltre a ciò che è attribuibile a Padre adamo. Questo farà equilibrio. Questo sarà tutto equilibrato prima che la nuova era giunga. Questa è la ragione della veniente tribolazione, perché Dio pareggerà i conti. La Chiesa avrà qualcosa da accreditare in relazione a una parte di Levitico XVI.

CHIESA – L'ULTIMA DI SETTE FASI - LAODICEA
Q754: 1 :: DOMANDA - Come possiamo capire le parole del Signore dove dice: "Io conosco le tue opere, che tu non sei né freddo né caldo. Oh, fossi tu freddo o caldo Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né caldo, io sto per vomitarti dalla mia bocca ". 3: 15,16. (J.E.D.)  
RISPOSTA - Le sette chiese in Asia rappresentano i sette stadi di sviluppo, o epoche nella storia dell'unica vera chiesa di Cristo. Il messaggio alla chiesa di Laodicea riguarda, quindi, l'ultimo o il presente periodo dell'esistenza della Chiesa. È durante questa fase finale della storia della Chiesa cristiana che possiamo aspettarci il ripudio o lo spargimento del rapporto con il Signore come suo portavoce e del riconoscimento come membri della Sua vera Chiesa, di tutti coloro che sono "tiepidi" e indifferente al servizio del Signore - Cristiani solo di nome e non devoti al cuore come veri seguaci del Signore. Ogni giorno diventa sempre più evidente a tutti gli osservatori attenti che esiste una netta distinzione tra il vero cristianesimo e la grande massa di professanti della Cristianità. Forse la classe più esecrabile di persone sulla terra è quella che è formata da coloro che sono sinceri e indifferenti ai grandi e importanti affari della vita.

CHIESA – MESSAGGIO AL MONDO IN QUESTO MOMENTO
Q754: 2 :: DOMANDA - Qual è il messaggio della Chiesa per il mondo in questo momento? Questo è un giorno di transizione; nuove linee di pensiero e nuove condizioni stanno rapidamente sostituendo le vecchie, e questo non vale anche per gli affari ecclesiastici? (Reverendo)  
RISPOSTA - Questa è una delle domande fondamentali dei tempi. I ministri di tutto il mondo si stanno chiedendo a se stessi e l'un l'altro sul giusto corso da perseguire nei loro sforzi per tenersi al passo con i tempi. Molti stanno facendo l'errore di ignorare gli insegnamenti di base delle Scritture e si stanno dedicando a esporre le teorie dell' "Evoluzione" e della "Critica superiore", che non sono nient'altro che forme insidiose di scetticismo e infedeltà. Qualsiasi ecclesiastico che proclami queste teorie dal pulpito, non ha diritto al titolo di "Ministro del Vangelo". È un falso o un ipocrita se continua a comportarsi da ministro cristiano, minando la fede dei suoi ascoltatori, proclamando ciò che è in diretto contrasto con gli insegnamenti della Bibbia. Non c'è motivo di sorpresa che così poche persone frequentano i servizi di chiesa ora a un giorno, quando riflettiamo sul fatto che molti sacerdoti predicano altro che il Vangelo. Il dovere di tutti i veri cristiani è di far conoscere le meravigliose novelle della salvezza attraverso Cristo e il suo Regno che viene, che, una volta stabilito sulla terra, porterà alla benedizione di tutta la razza dell'umanità. Il messaggio della Chiesa al mondo ora è ... "IL REGNO DEL CIELO È VICINO"; quel regno per il quale tutti i cristiani sinceri hanno pregato. "Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà sulla terra così come è fatta in cielo".

CHIESA – NOMINALE – RACCOGLIERE FONDI
Q755: 1 :: DOMANDA - Io sono il segretario finanziario di una chiesa e, come tale, ho la responsabilità di raccogliere fondi per le varie spese del nostro regolare lavoro di chiesa. Confesso di essere teso oltre la bussola del mio ingegno per sapere come ottenere più soldi dai nostri membri di quanto non facciamo al momento attuale. La difficoltà con noi è che le nostre spese aumentano ogni mese. Abbiamo alcuni cantanti o cori costosi e dobbiamo continuare ad aumentare i loro stipendi, altrimenti ci lasceranno. Dobbiamo avere un nuovo organo e stare al passo con le altre chiese intorno a noi o perdere la nostra appartenenza. Si prega di suggerire alcuni metodi aggiornati per ottenere denaro. Abbiamo provato le cene, le cene sociali, le fiere e le borse, ecc., E la nostra congregazione sembra un po 'stanca di questi metodi; quindi per favore dacci qualche nuova idea?.  
RISPOSTA - Ci sono due metodi con cui la chiesa moderna può avere successo. Uno di questi è di rendere popolare l'appartenenza alla chiesa trasformando la chiesa in un "club sociale". Avere elaborati programmi musicali con brevi sermoni per i servizi regolari, e in altri momenti, teatrali, fumatori, balli e divertimenti. L'altro metodo è adottare quello usato dal Signore Gesù e dai Suoi apostoli.

CHIESA – LA PIU' ANTICA
Q755: 2 :: DOMANDA - Qual è la chiesa più antica? (C.D.A.)  
RISPOSTA - C'è solo una chiesa, dal punto di vista scritturale. Nella lingua dell'apostolo, è "La Chiesa del primogenito che è scritta nei cieli"; o la "Chiesa del Dio vivente"; o ancora, "La Chiesa di Cristo". - Ebr. 00:23; 1 Tim. 3:15; Rom. 16:16. Fu questa Chiesa che il nostro Signore stabilì e non le diede alcun nome di partito. Era semplicemente la Chiesa di Cristo. Da allora le brave persone, più o meno confuse dagli errori dei secoli bui, si sono separati in varie bande e chiese dell'organizzazione umana e si sono unite in un credo umano S. Questi sono conosciuti con vari nomi. Nessuna di queste Chiese di uomini è autorizzata dalla Bibbia né menzionata in essa. Tuttavia, l'unica "Chiesa del Dio vivente" è composta dal santo popolo di Dio in tutte queste denominazioni, o al di fuori di tutte, a seconda dei casi. Quindi, la Chiesa più antica è la Chiesa di Cristo; ed è l'unica Chiesa, nella stima divina. Ogni santo deve desiderare e lottare per l'appartenenza a questa Chiesa come il suo più grande privilegio. I credenti consacrati si uniscono a questa Chiesa in un senso probatorio ora, ma un'entrata nella piena appartenenza a quella Chiesa, che è il Corpo di Cristo, sarà concesso solo ai "vincitori", dopo che avranno finito il loro corso e saranno diventati partecipanti alla Prima Resurrezione.  

CHIESA – CHI SONO I 144.000?
Q756: 1 :: DOMANDA - Cosa capiamo dai 144.000 menzionati nel settimo e quattordicesimo capitolo di Rivelazione? (J.A.D.)  
RISPOSTA - Per più di sedici secoli il Signore si è occupato esclusivamente della nazione ebraica. Erano il suo popolo appositamente scelto e favorito al di sopra di ogni altra nazione della terra. Il Signore disse loro in un'occasione che li riconobbe solo di tutte le famiglie della terra (Amos 3: 2). Gli israeliti furono informati che se fossero stati fedeli al Signore e obbedienti ai Suoi comandi, sarebbero stati una generazione eletta, un sacerdozio regale, e che il Suo favore non si sarebbe mai allontanato da loro. Ma divennero disobbedienti alle istruzioni del Signore e di conseguenza, venne il tempo in cui furono messi da parte e non più riconosciuti come il Suo popolo. Il favore divino fu quindi rivolto ai gentili e a questi fu concessa l'opportunità di diventare membri del Sacerdozio reale. Questo sacerdozio sarebbe stato completamente costituito dalle dodici tribù di Israele - dodicimila per ogni tribù - se ci fosse stato un numero sufficiente di fedeli obbedienti per compensare il numero predestinato di 144.000. Come solo un rimanente di quella nazione di ebrei accettò Cristo, come il loro Salvatore quando si presentò a loro, l'invito andò ai Gentili, e durante tutta questa Età del Vangelo la selezione si è svolta tra le nazioni della terra a parte gli ebrei. Quando "la pienezza (il numero intero) dei Gentili sarà introdotta", allora il favore tornerà di nuovo agli Ebrei e tutto Israele sarà salvato (Romani 11: 25-27). Gli eletti 144.000 saranno re e sacerdoti per Dio e regneranno con Cristo durante i mille anni menzionati in Apocalisse 20: 1-6.

CHIESA – NOMINALE, INACCETTABILI OPERAI PER GESU'
Q 112:1 – DOMANDA – 1910 – z – 1 – Nostro Signore dichiarò che molti in quel giorno diranno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?" E continua dichiarando che Egli dirà loro così: " Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità" (Matteo 7:22,23). come comprendiamo questo in armonia con l'affermazione sopra che i Suoi discepoli non dovevano proibire di seguirLo a coloro che non li seguivano, ma che cacciavano demoni nel Suo nome?
RISPOSTA – Dobbiamo comprendere che Dio può permettere alle persone di compiere certe buone opere che non sono a vantaggio della classe del Regno, che non sono pienamente sottomesse al Signore Gesù e alla Sua direzione, che non sono pienamente pensate ed usate per Lui. Essi possono esercitare una certa quantità di fede e il Signore può riconoscerli in quella misura, ma non garantirà a nessuno che abbia potere di operare miracoli e predicare pubblicamente, sarà garantito un posto nel Regno. Non abbiamo quindi libertà di dire che chiunque è ingaggiato in opere missionarie o in opere in quartieri poveri sarà nel Regno. Egli potrebbe essere intento a compiere una buona opera; ma potrebbe non essere di quella speciale classe che il Signore sta ora cercando. Non dobbiamo obiettare alla sua opera, perché il Signore è capace di occuparsi della Sua propria opera. È nostro compito occuparci di noi stessi, sebbene non dobbiamo riconoscere o cooperare con coloro che crediamo siano associati all'errore anche con buone opere. Non dovremmo in nessun modo prestare la nostra influenza all'assistenza del Diavolo.
Dobbiamo considerare il punto di vista di lasciare al Signore la gestione dei Suoi affari, gli interessi della Sua causa in generale. È ben capace di assolvere all'intero compito. Dobbiamo vedere che i nostri cuori siano pienamente sottomessi, e che la nostra testa, o volontà, sia sotto la guida del Capo,sotto la guida del Signore; che il Suo volere sia fatto in noi, e che il nostro sacrificio non sia fatto per essere visto dagli uomini, ma sia fatto per Dio; così avremo la Sua approvazione in quel giorno. Per quello che dice sarà felice di dare riconoscimento, e confessarli davanti al Padre e ai Suoi santi angeli.
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