Cristianesimo - Le Grandi Verità della Bibbia

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Gli Eretici  condannati dalle  
Chiese Cristiane

Giordano Bruno


Questo Spazio è dedicato a quei cristiani che le chiese ufficiali chiamarono con il nome di "ERETICI", i quali sono morti il più delle volte in modo orribile e atroce, mediante: persecuzione, tortura, decapitazione, scorticamento, smembramento, soffocamento, rogo - il tutto per mano delle Chiese di quel tempo. Questi grandi martiri sono stati oggetto di scomunica e di morte solo per aver espresso e vissuto, un punto di vista inerente le Sacre Scritture, diverso da quello delle Chiese ufficiali andando contro il loro potere assoluto e arrogante così da essere da queste condannati, messi al bando e scomunicati.

Rispettando ovviamente l'orientamento e il pensiero di quelle persone che fanno parte sia della chiesa cattolica, che delle altre chiese, il nostro scopo, come abbiamo già sottolineato, non è quello della polemica nè della pura speculazione contro di esse, ma  mettere in risalto il comportamento etico, morale spirituale e temporale - (che la storia ci ha tramandato attraverso i secoli) - di quelle Istituzioni religiose che ebbero il potere assoluto di vita o di morte su quelle persone che avevano una opinione dottrinale diversa dalla loro, (da qui il termine "Eresia".  
Per ragioni di spazio ne elenchiamo solo alcuni anche se meritano di essere ricordati tutti, uno per uno, dal più umile al più conosciuto.  

*Il Rogo:
La morte sul rogo è una forma di condanna capitale, utilizzata nei secoli passati in tutto il mondo e applicata soprattutto ai condannati per stregoneria, eresia e sodomia.





Il condannato veniva solitamente legato ad un palo, sotto ed intorno al quale venivano posti abbondanti fasci di legname a cui veniva dato fuoco. La morte sopraggiungeva per gravissime ustioni prodotte al corpo, se il fuoco era rapido, e per il successivo annerimento della carne fino a ridurre in cenere il martirizzato. Se il fuoco era lento, invece, prima che il medesimo potesse giungere a dilaniare le carni si poteva morire per asfissia oppure per arresto cardiocircolatorio.

La riduzione in cenere del corpo impediva, secondo l'ideologia cristiana, la resurrezione nel giorno del giudizio universale: era quindi un'esecuzione sia corporale che spirituale. Le opinioni sul numero di esecuzioni effettivamente eseguite sono comunque molto divergenti: si va da un minimo pur sempre rilevante di cinquantamila, fino ad un massimo di cinque milioni, in un arco che comprende grossomodo l'inizio del XII secolo e la fine del XVII secolo.*

da Wikipedia
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