Cristianesimo - Le Grandi Verità della Bibbia

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John  Wycliff

La Guerra dei Cent’anni, un Conflitto che tra il 1339 e il 1453 impegnò Inghilterra e Francia. Costituì l’ultima fase della lotta intrapresa dai Plantageneti contro la monarchia francese fin dal 12° secolo. Edoardo III, (1312-1377) fu re d’Inghilterra dal 1327 al 1377 e duca d’Aquitania, nipote di Filippo IV il Bello, proclamò il suo diritto alla corona francese (1336), assunse il titolo di re di Francia (1337) e diede inizio alle ostilità assediando Cambrai in Francia (1339)

I papi continuavano ad esigere un tributo dal re d’Inghilterra che datava dai tempi di Giovanni Senza Terra, ma essendo ora i papi francesi e residenti nella nemica Francia il re inglese fu giustamente riluttante a continuare a concederglielo. Per la prima volta nella storia, invece di risolvere la questione personalmente con il pontefice, il Re si appellò al Parlamento. Questo rispose che il denaro destinato al Papato doveva restare in Inghilterra e per giustificare questa risoluzione anche sul piano teologico affidò l’incarico di risolverla ad un sacerdote cattolico inglese, che insegnava teologia ad Oxford: John Wycliff (1320-1384). Correva l’anno 1367 e mancavano 150 anni alla Riforma protestante. Per tale motivo Wycliff sarà chiamato "la stella mattutina della Riforma".

Secondo lui la Chiesa era la comunità dei fedeli e ogni credente era sacerdote. Non c’era bisogno né del clero né dei papi. La confessione dei propri peccati doveva essere fatta pubblicamente all’interno della comunità e l’assoluzione poteva darla qualunque fratello che dimostrasse saggezza e correttezza comportamentale. Nel maggio 1377 finì la cattività avignonese del Papato: il papa francese Gregorio XI, esortato da Caterina da Siena, tornò a Roma e come prima cosa  scomunicò Wycliff.

Nel 1378 ci fu lo scisma d’occidente: il papa Urbano IV a Roma e il papa francese Clemente VII ad Avignone. Per Wycliff furono "le due metà dell’Anticristo, formanti il perfetto Uomo del Peccato".  Lo scisma papale del 1378 spinse Wycliff ad iniziare nello stesso anno la traduzione della Bibbia in inglese. Liberò così la Bibbia dall’abisso d’inattività simile alla morte in cui l’aveva sepolta il Papato, traducendola nella lingua inglese parlata dal popolo: prima di morire aveva tradotto tutto il Nuovo Testamento (che pubblicò nel 1380) e circa metà dell’Antico.


La Bibbia tradotta in Inglese da Wycliff

Condannò la dottrina della transustanziazione. L’Eucaristia non era per lui la trasformazione del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Cristo ma "un abominevole sortilegio". La Santa Cena era solo una commemorazione della morte di Cristo e non una ripetizione del Suo sacrificio. Disse che "la soppressione del sacrificio continuo" da parte della "abominazione che causa la desolazione" di cui parla il profeta Daniele al capitolo VIII, era la messa, che sostituiva il sacrificio eterno di Gesù, e che l’ "abominazione" era il papato.

Condannò il papato come Anticristo e disse che era "il piccolo corno" del capitolo VII di Daniele e "la belva" del capitolo XIII dell’Apocalisse. Citò Gioachino da Fiore, di cui accettò la regola "un giorno per anno"e Pietro di Giovanni Olivi. Condannò l’adorazione delle immagini. Condannò la dottrina dell’immortalità dell’anima. Parlò per primo del "sonno dell’anima" (psychopannichia) nella morte (lo fece in base alle Sacre Scritture e non a teorie filosofiche aristoteliche) e del risveglio dell’anima alla risurrezione. Fu "condizionalista", termine usato oggi per indicare coloro che negano un’immortalità intrinseca dell’anima umana, che invece secondo la Bibbia è mortale e può ottenere alla risurrezione la vita eterna solo "a condizione" della sua fedeltà a Dio.

Nel 1382 l’arcivescovo di Canterbury, William Courtney, convocò un sinodo di vescovi a Londra, che dichiarò Wycliff eretico, motivo per cui fu espulso dall’Università di Oxford. L’arcivescovo lo chiamò "quel miserabile pestilente, figlio del Serpente antico, precursore dell’Anticristo, che ha raggiunto il culmine dell’iniquità inventando una nuova traduzione delle Scritture".

I seguaci di Wycliff furono chiamati per dispregio "Lollardi", cioè ciarlatani. Dalla chiesa di Lutterworth, dal cui pulpito faceva le sue famose prediche, li mandava a due a due come predicatori itineranti per tutta l’Inghilterra a spiegare a chiunque le Sacre Scritture. Portavano con sé la Bibbia tradotta da Wycliff e i suoi commentari. Convinsero alla dottrina del loro maestro migliaia di inglesi. Il nuovo Re d’Inghilterra, Riccardo II, non aiutò il teologo perché aveva subito nel 1381 un’insurrezione di contadini, giunti a saccheggiare Londra in nome di Wycliff, anche se questi ne era stato estraneo. Quando Wycliff fu convocato a Roma da papa Urbano VI non poté andarci perché era gravemente ammalato. Morì nel 1384.

Nel 1395 i Lollardi affissero sulle porte della cattedrale di St.Paul a Londra le "dodici conclusioni" di condanna della Chiesa romana cui Wycliff era pervenuto. Nel 1425 le sue ossa furono dissepolte e arse in base a un decreto del Concilio di Costanza (1414-1418), riunito per risolvere il grande scisma d’Occidente. Le ceneri vennero gettate nel fiume Little Brook, affinché il nome e la dottrina di Wycliff venissero dimenticati per sempre.  
da Wikipedia
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